Dal 22 settembre al 6 ottobre 2012 il Museo della Media Valle del Liri di Sora ospiterà le opere di Daniel di Schüler, pittore, scultore, scrittore e blogger tra i più seguiti sui principali siti italiani di informazione e approfondimento.
Il titolo della mostra “Fissando vertigini dalla fine del mondo” allude al luogo della Galizia in cui l’artista vive ed opera da qualche anno, Finisterre. Qui, dove gli antichi collocavano la fine del mondo conosciuto, e dove ora il mondo sembra essersi fermato, Schüler ha voluto finalmente fermarsi per lavorare in assoluta libertà, dopo aver viaggiato per anni seguendo i casi della vita, i suoi maestri, e soprattutto la sua ispirazione.
Nei dipinti di Shuler il visitatore troverà molto della Transavanguardia italiana (la libertà e la vivacità della tavolozza, tipiche di quel movimento, i volti deformati di Francesco Clemente, l’astrattismo decorativo di Nicola De Maria), ma anche influssi di Francis Bacon e rievocazioni matissiane, il tutto rielaborato in uno stile assolutamente personale con cui l’artista vuole esprimere solo ed esclusivamente se stesso. A questo proposito è indicativo quanto afferma riguardo alla propria opera: “Se c’è bisogno di un manuale per capirla, sarà qualunque cosa, ma non è arte”.
Sono quadri in cui Schüler non si fa scrupolo di far esplodere il colore, che tanto spaventa chi vuol incontrare il gusto del pubblico medio. Colore che può esprimere gioia e serenità, ma anche dramma profondo, quando si accompagna al disegno tormentato e alle figure deformi e ossessionate, scaturite dal suo animo di uomo fortemente in contrasto con se stesso e con un mondo che gli appare sempre più avido e grottesco. Una sorta di “bad painting” la sua, libera e dissacrante, soprattutto quando vuole assimilare i colori, le luci e le forme di altre culture, quella africana e quella indiana in particolare, di cui durante i suoi viaggi ha potuto fare diretta esperienza.
Ma un artista è tale quando riesce a coniugare perfettamente forma e sostanza. E così, percorrendo le sale del museo incontreremo anche lo Schüler scultore che con il legno tra le mani riesce finalmente a comporre tutti i contrasti della sua magmatica personalità. E’ nella scultura, infatti, che l’artista raggiunge risultati di squisita eleganza ed armonia (le sensuali “chicas”) e l’unione perfetta di “materialità” e “concettualità” con linee e volumi purissimi, che in alcuni casi rispecchiano la perfezione di un teorema matematico o di una sinfonia. E questo è un altro Daniel di Schüler, quello che crede nell’uomo e nella sua possibilità di migliorare se stesso ed il mondo con la propria cultura ed intelligenza.
La mostra verrà inaugurata sabato 22 settembre alle ore 18,00, dopo il saluto dell’Assessore alle politiche culturali Andrea Petricca, e sarà presentata dal pittore Rocco Alonzi.
Romina Rea