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ACEA FROSINONE, CODICI: I CONSUMATORI CORNUTI E MAZZIATI

Riceviamo e pubblichiamo:

“Attenzione a chi non paga la bolletta dell’Acea Ato 5, senza fare una procedura di reclamo o un ricorso motivato –  dichiara il Segretario Nazionale Codici, Ivano Giacomelli – il rischio è il distacco del servizio idrico oltre alle sanzioni per morosità. Per questo, stiamo valutando l’impugnazione della delibera della conferenza d’ambito territoriale”.

“Non siamo d'accordo con il terrorismo associativo – aggiunge Luigi Gabriele, responsabile Affari Istituzionali Codici – o di coloro che suggeriscono di non pagare tout court le bollette. In provincia di Frosinone – continua – l'opposizione nei confronti del gestore del servizio idrico è stata sempre fatta esclusivamente per scopi elettorali e propagandistici. Gli unici a fare ricorsi motivati presso i tribunali amministrativi contro le delibere o i provvedimenti lesivi dei diritti dei consumatori, siamo sempre stati esclusivamente noi di Codici”.

“La stragrande maggioranza degli strilloni, dai sindaci agli ex presidenti della provincia – critica Gabriele – hanno costruito le loro piccole carriere usando solo toni propagandistici. E le stesse associazioni consumatori locali, soprattutto sindacali, non hanno mai promosso un ricorso giuridico o un'attività istituzionale contro il gestore. Le uniche cose che sono riusciti a produrre è stato qualche incontro con il gestore, ammutolendosi dinanzi a qualsiasi motivazione. Le associazioni locali – commenta -non hanno fatto altro che dare informazioni false, suggerendo ai cittadini di non pagare, con l’unico risultato che negli anni i consumatori sono divenuti morosi e inadempienti. Nel frattempo l'azienda ha continuato la sua gestione inefficiente. Nemmeno il nuovo CdA, – osserva Luigi Gabriele –  ha fatto granché. A parte attutire un teatrale scontro politico”.

“L’Ato 5 è a pieno diritto la peggiore azienda di gestione idrica del centro. Un esempio lampante – ricorda il responsabile Affari Istituzionali Codici – è la razionalizzazione continua del servizio che in intere are per centinaia di migliaia di consumatori, molti non hanno diritto a potersi lavare o utilizzare il bagno in piena notte”.

“Al consumatore consigliamo sempre di effettuare un reclamo completo nei confronti dell’azienda, scritto entro la data di scadenza della fattura. Decorsi i 60 giorni dal reclamo con risposta insoddisfacente o mancata riposta si può intentare un’azione giuridica di primo grado, essendo le modalità stragiudiziali non funzionati con il gestore Ato5. Ricordiamo, inoltre, di visionare la carta di servizio con le indicazioni della modalità di reclamo e di tenere sempre in visione il sito dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, organo competente nel monitoraggio e nella regolazione del servizio idrico. infine, di non inviare reclami al Garante Sii del Lazio in quanto non ha poteri d’intervento ma solo consultivi o di monitoraggio”.