L’azienda chiede scusa ai consumatori, ma per il Codici è ormai troppo tardi.
Si è tenuto ieri, presso la sede di via Roma a Frosinone, l’incontro con il Cda di Acea Ato 5 e le principali associazioni nazionali dei consumatori, tra cui il Codici. Il Cda era presente al completo per discutere delle bollette del quarto trimestre 2012.
Tutti i consumatori della Provincia di Frosinone hanno vissuto come dramma il periodo in esame, visto che sono stati oggetto di fatturazione in acconto stimato da parte di Acea.
Solo al Codici sono giunte centinaia di segnalazioni, mentre al Garante Regionale per il Servizio Idrico sono arrivati ben 1400 reclami.
Anche per questo motivo è stato istituito un tavolo per avviare la risoluzione della problematica, tavolo che si terrà a fine mese presso consulta regionale del servizio idrico ed a cui è stata convocata anche l’Aeeg.
Ieri, intanto, l’azienda ha cercato di mettere una toppa chiedendo scusa alle associazioni e promettendo di non ricommettere le ingiustizie perpetrate ai danni dei consumatori.
Al Codici le scuse non bastano, perché non sono in grado di restituire i milioni di euro che i consumatori ciociari hanno dovuto anticipare all’azienda, forse, anche in conseguenza di un probabile risanamento dei bilanci in vista del cambio dei vertici aziendali.
Il Codici ricorda che è in corso un’azione inibitoria e consiglia di contestare le fatture per chiederne l’annullamento, al fine di ottenere una nuova fatturazione basata sui consumi effettivi.
Di seguito le ultime segnalazioni pervenute in associazione:
A.P. riceve fatturazioni di consumo di acqua del valore di 1650. 00 euro da pagare entro 10 gg, chiedendosi come fanno a fare il conteggio se i contatori sono all’interno del palazzo e ci vogliono le chiavi (che ha il capo condominio). Si chiede anche come è possibile che un cittadino (calcolando che l’acqua soprattutto nei mesi estivi scarseggia) possa consumare cifre così eccessive.
L.M. racconta tale situazione: la sua fattura conteggia i giorni di consumo dal 30.09. 2012 al 28 gennaio 2013 ( gg 120) , mentre quella del padre conteggia i giorni di consumo acqua dal 30.09.2012 al 13.02.2013 ( gg 136). Non si spiega come mai per due persone ci siano due conteggi di consumi presunti diversi.
G.S. racconta che dall’agosto del 2011 l’Acea gli invia bollette con consumi stimati senza prendere in considerazione le sue letture (reali). Ad oggi risulta una lettura stimata di 5739,598, mentre il suo contatore riporta 4472, quindi la differenza è di quasi 1300 Kwh a credito che l’Acea in qualche modo dovrebbe restituire. L’azienda però non ne vuole sapere della restituzione, visto che dopo varie telefonate al numero verde 800199900 e dopo 2 contestazioni ancora non è cambiato nulla.
Il Codici ricorda a tutti i cittadini che hanno subito simili avventure che consultando il sito www.codicisora.myblog.it è possibile scaricare il modulo reclami.
Susanna Ficara
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