Da Enzo Cinelli riceviamo e pubblichiamo.
Cosa spinge oltre cinquecento ciociari ad affrontare l’irto sentiero che da Vallepietra porta al Santuario “SS.ma Trinità” in una mattinata di metà febbraio con le condizioni meteo molto variabili? Non c’è una risposta, ma certo, la semplice fede e l’ancestrale tradizione vengono instillati nei ciociari, di ogni estrazione sociale ed economica, durante l’allattamento materno. Alle prime ore di martedì in cui si festeggia “l’Apparizione della SS.ma Trinità” sul monte Autore dopo la benedizione di mons. Alberto Ponzi all’interno della chiesa nel suggestivo borgo simbruino, i pellegrini giunti in auto da ogni dove della Ciociaria ed anche da alcuni centri romani e dal vicino Abruzzo, tra di essi vari capi compagnia, con i loro inconfondibili foulard a rappresentare le migliaia di pellegrini che il 22 maggio e 26 luglio arrivano a piedi dopo aver percorso decine e decine di km a venerare e chiedere “Grazie” davanti questa antichissima Sacra Immagine.
Erano presenti molti vallepietresi, vari gruppi di escursionisti ed amanti della natura, si sono messi in cammino dietro lo stendardo della parrocchia di Vallepietra. Un lento ma costante incedere di passi, tra canti e momenti di intima riflessione per affrontare gli oltre 6 km del Monte Autore con un dislivello altimetrico di circa 1000 metri in poco meno di due ore di cammino. Fa un certo effetto vedere, ancor oggi, devoti che affrontano questo impegnativo sentiero montano completamente scalzi per un “voto fatto decenni fa e mai sciolto!” Arrivati al Santuario, breve ma sempre toccante passaggio di ogni fedele (in tanti arrivati anche con le auto), davanti quella Sacra Immagine di autore ignoto e risalente al Medioevo, per affidare le proprie sofferenze e preghiere.
Toccante l’omelia del rettore del Santuario, durante la partecipata celebrazione eucaristica. Mons. Ponzi ha ricordato ad ognuno dei presenti che “l’amore del Signore è senza limiti, ma anche noi dobbiamo impegnarci di più a seguire con costanza, senza tentennamenti o intermittenza, l’insegnamento che Gesù Cristo ci ha lasciato oltre duemila anni fa e che non ha scadenza. – concludendo – Questi cammini di fede sono davvero tonificanti per l’anima e per il fisico, specie durante il Giubileo della Misericordia.” Particolarmente apprezzato il ristoro offerto ai presenti dalla solidale comunità vallepietrese, poi in ordine sparso si è ridisceso verso il centro abitato di questo grazioso ultimo angolo di territorio laziale. Non può mancare, durante il pellegrinaggio, l’organetto che accompagna da sempre il canto “Viva viva sempre viva, quelle Tre Person Divine, quelle Tre Person Divine, la Santissima Trinità” oltre agli innumerevoli e sempre apprezzati stornelli ciociari che in ogni angolo di questo variegato territorio raccontano in note tra il serio ed il faceto la vita dei nostri avi, ma sempre molto attuali, altro che esser social.
E’ davvero singolare vedere ed ascoltare come attorno ad un organetto, sparisca ogni campanilismo sia esso sportivo o politico e non solo sociale. Tutti assieme, dal disoccupato all’imprenditore, dal contadino al pensionato, ragazzi ed anziani cantano a squarciagola, con grande trasporto emotivo e quella sana ironia che non guasta mai, intervallando le strofe con l’immancabile brindisi di buon vino rosso o bianco prodotto in questa terra così ricca di prodotti genuini.
Fotoservizio www.cinellips.eu