Sora rimane esclusa da investimenti regionali per oltre 50 milioni di euro e i nostri amministratori tacciono. L’ufficialità è arrivata con l’incontro che, come avevamo annunciato ai nostri lettori lo scorso sabato, si è tenuto oggi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, relativamente al progetto di rilancio dell’area Frosinone – Anagni. Secondo il resoconto diffuso, dunque, è stata “Raggiunta l’intesa tra le Istituzioni e gettate le basi per arrivare, entro la metà di luglio, alla firma dell’Accordo di Programma per il rilancio economico e occupazionale per il Sistema Locale del Lavoro (SLL) di Frosinone-Anagni (31 comuni della provincia), passo fondamentale verso il processo di riorganizzazione e riconversione produttiva di un territorio colpito da una pesante crisi industriale, aggravata dal fallimento della ex Vdc di Anagni”. Al tavolo di incontro hanno partecipato il Sottosegretario Claudio Vincenzi, alcuni delegati del Mise, gli assessori regionali al Lavoro, Lucia Valente, e alle Attività produttive e Sviluppo economico, Guido Fabiani.
Sempre secondo il comunicato giunto alle redazioni, “I firmatari dell’Accordo saranno, oltre al Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero del Lavoro, la Regione Lazio, la Provincia di Frosinone e Invitalia, l’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa”.
Molto interessanti le cifre che, per fronteggiare la crisi dilagante, saranno impiegate: “La Regione Lazio si è impegnata ad investire fino a 40 milioni di euro di fondi di ingegneria finanziaria del POR FESR 2007-2013 (accesso al credito e garanzie, start up e creazione di un “Plafond Lazio” nel Fondo Centrale Garanzia); fino a 5 milioni di euro di incentivi per le Reti di impresa (bando europeo “Insieme per vincere”) e 6 milioni di euro di finanziamento del fondo FEG, di cui 3 milioni di euro di fondi regionali, risorse destinate alla riqualificazione e al reinserimento professionale dei lavoratori in mobilità. Il Ministero dello Sviluppo Economico, da parte sua, si è impegnato a definire entro la prossima settimana l’entità di intervento da parte del Governo su specifiche misure in grado di favorire il rilancio economico e occupazionale dell’area attraverso le seguenti linee: attrazione di grandi investimenti tramite contratti di sviluppo, un raccordo con Invitalia e Desk Italia, nonché interventi per migliorare l’accessibilità del Fondo Centrale di Garanzia da parte delle imprese operanti nell’area di crisi”.
Senza dubbio, le premesse per un rilancio della zona nord della provincia ci sono tutte. Resta il silenzio assordante di chi, in qualità di amministratori della nostra città, non ha speso ancora una parola sul mancato coinvolgimento di Sora. Da parte nostra, dunque, non possiamo che riproporre l’interrogativo già posto nei giorni scorsi: Sora perché è rimasta fuori?