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Ferrovia a rischio soppressione? Un nostro lettore ci scrive

E’ un amore mai finito quello tra Sora e il ramo ferroviario che l’attraversa, Avezzano-Roccasecca. La strada ferrata è stata, soprattutto in passato ma è rimasta nel tempo e fino ad ora, una via di comunicazione ottenuta e salvaguardata anche contro il rischio concreto che venisse tagliato, essendo considerato un ‘ramo secco’. Non è mai stato così. E, a dimostrarlo, sono stati i tanti utenti, soprattutto studenti, che hanno continuato ad usufruire del servizio. Chiaramente, la questione non è solo quella di garantire la mobilità delle persone che gravitano sul nostro territorio, ma anche quella di salvaguardare una vera e propria ‘istituzione’ e assicurare alla città quelle prerogative in grado di farla considerare punto di riferimento del comprensorio. L’ipotesi ventilata è che, adesso, dietro l’apparente motivazione dei lavori di manutenzione della tratta, si nasconda la reale volontà di interrompere il servizio. Il nostro lettore focalizza bene la questione e lancia un appello agli amministratori locali ad interessarsi della faccenda. Ecco il testo della sua nota:

“Carissimi,
da alcuni post pubblicati da alcuni utenti (peraltro non estranei ad ambienti più schiettamente amministrativi) su forum di appassionati di ferrovie, a quanto pare dopo la chiusura estiva programmata per i soliti inesistenti lavori di manutenzione la ferrovia Avezzano Roccasecca non riaprirà.
Nella speranza che si tratti di voci prive di fondamento, chiedendovi scusa se uso la vostra pagina Facebook un po come se fosse un megafono, ritengo opportuno che gli amministratori locali si interessino (come già avvenuto negli anni passati) presso le Regioni Lazio e Abruzzo e Trenitalia per verificare innanzi tutto se tali voci sono fondate e, nella malaugurata ipotesi in cui ciò sia vero, si impegnino a difendere ancora una volta l’ennesimo servizio pubblico locale portato sul patibolo. Oltre, ovviamente, a coinvolgere la popolazione sorana, spesso solamente interessata ai tempi di attesa ai passaggi a livello, a difendere un mezzo che assicura la mobilità non solo nostra ma di buona parte del nostro territorio.
Eliminare il mezzo di trasporto su ferro (e i negativi aggiustamenti di orario degli ultimi anni, con soppressioni e modificazioni fatte senza alcuna logica, spesso mai contestati da chi ne aveva il potere, hanno senza dubbio contribuito alla disaffezione locale verso il treno) significa aumentare il traffico delle nostre strade (vogliamo parlare della superstrada Avezzano-Cassino?????). Aumentare il traffico sulle strade significa aumentare il rischio di incidenti e, quindi, la spesa pubblica sanitaria. Ma si sa, chi ricopre ruoli di vertice spesso ragiona per comparti stagni…
Sinceramente dopo la vicenda ospedale, dopo la vicenda Tribunale, non sopporto che il nostro territorio rischi di perdere anche la ferrovia, sulla base dell’insulso principio per cui la prima cosa ad essere ridimensionata in caso di carenza di fondi sono i servizi pubblici.
Se si tratta di dare battaglia, io ci sono. Voi?”