Non collabora e non risponde Tonino Cianfarani. Sabato mattina, davanti al Giudice per le indagini preliminari, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per lui, accusato di omicidio e occultamento di cadavere, il Gip ha convalidato il fermo ed ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere, motivandola con il pericolo di fuga e di reiterazione del reato. Cianfarani era stato prelevato in Sardegna – dove si trovava per lavoro – dopo che in una sua abitazione a Fontechiari, murato dietro una parete, era stato rinvenuto il cadavere di Samanta, la 36enne scomparsa ad aprile scorso. Cianfarani frequentava la donna e, qualche settimana fa, aveva raccontato di essersi sbarazzato del suo corpo, gettandolo nel fiume Liri, dopo che Samanta era morta per un malore. Le indagini proseguono e si attendono i risultati dell’autopsia per avere ulteriori elementi su un caso che ha sconvolto tutti.