CRONACA

SORA – L’AMMINISTRAZIONE CELEBRA IL 25 APRILE

Grande partecipazione, stamani, alle celebrazioni per il 73° Anniversario della Liberazione, organizzate dal Comune di Sora. Le solenni cerimonie hanno preso il via alle ore 10.00 da Piazza Esedra con la partenza del corteo, guidato dal Sindaco Roberto De Donatis, e composto dalle autorità militari e civili, dalle associazioni d’arma e combattentistiche, dal 41° Rgt. Cordenons e dalla Banda musicale “Città di Sora”. Presente anche il Consigliere Regionale Loreto Marcelli.

Dopo la sfilata in Corso Volsci, il corteo ha raggiunto la Cappella dei Caduti, presso la Chiesa di S. Restituta, dove sono stati resi gli onori militari alle autorità ed è stata deposta una corona.

Quindi, all’interno della Chiesa di S. Restituta, il parroco Mons. Bruno Antonellis ha guidato un momento di raccoglimento in memoria di tutti i caduti nella guerra di Liberazione, chiuso dalle significativa preghiera di Padre Davide Maria Turoldo “Io vorrei donare qualcosa al Signore”.

A seguire ha preso la parola Rodolfo Damiani, in rappresentanza dell’Associazione Aereonautica, dell’Associazione Carabinieri, dell’Associazione Marinai e dell’Associazione Nazionale Alpini. Presente alla cerimonia, moderata dalla giornalista Ilaria Paolisso, anche la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Sora.

Sentito l’intervento istituzionale del Sindaco Roberto De Donatis: “Si deve andare oltre la retorica e riattualizzare i valori della Liberazione perché la storia, se diventa nostalgica, perde efficacia. Dobbiamo, invece, costruire un ponte generazionale tra la storia dei nostri padri ed il futuro dei nostri figli. I capisaldi della Guerra di Liberazione furono il riscatto della dignità popolare, dopo scelte sbagliate, e l’assunzione di responsabilità, in prima persona, nel rispetto dei diritti inalienabili dell’essere umano. Qui, a Sora, abbiamo avuto un fulgido esempio dell’assunzione immediata delle proprie responsabilità nel sacrificio del carabiniere Alberto La Rocca, Medaglia d’oro al valor militare. Purtroppo vedo ancora tentativi di strumentalizzare questa festa e questo è l’effetto più dannoso della reinterpretazione della storia che invece è univoca. Il nostro Paese si schierò in difesa della libertà. Tanti giovanissimi eroi parteciparono a quella lotta anche contro il volere dei propri genitori. Il sacrificio di vite umane fu alto e venne travasato nell’azione collettiva di grande responsabilità che è la Costituzione. I valori costituzionali del lavoro, della libertà e dei diritti civili sono ancora da affermare ed esorto i giovani a stare vicino alle istituzioni, partecipando attivamente alla vita politica”.

Dopo gli interventi delle autorità, il corteo ha ripreso il suo corso alla volta della Stazione dei Carabinieri dove è stata deposta una corona alla lapide del Carabiniere M.O. Alberto La Rocca.