Se non fosse per il bene che le vogliamo, se ogni mattina non ammirassimo, nonostante tutto, la sua bellezza, se ogni volta un angolo, un vicolo, una veduta non ci rapissero per il fascino che emanano, potremmo dire che Sora è una città di m…! Ci perdonino i perbenisti, non ce ne voglia nessuno, perché nessuno vogliamo offendere, ma scuotere le coscienze di tutti, quelle sì!
Avete provato a fare una passeggiata lungo i nostri marciapiedi, ad esempio quelli del Lungoliri Cavour o Rosati? Quando andate nella villa comunale di Santa Chiara – o altrove – camminate tranquillamente o dovete sempre stare attenti a dove mettete i piedi? Ebbene sì, il tanto declamato ‘decoro’ di questa città, per cui è stata persino affidata un’apposita delega ad un consigliere comunale – nella fattispecie, Valter Tersigni, fratello del Sindaco – si riduce a marciapiedi insozzati di ogni tipologia di rifiuto, ‘bisognini’ dei cani compresi. Escrementi dei migliori amici dell’uomo si trovano ad ogni angolo. Di chi è la responsabilità? Dei cani? No. Dei loro padroni? Sicuramente sì. Del servizio di nettezza urbana? Anche. Degli amministratori che non monitorizzano la questione? Pure. Regola vuole, infatti, che siano coloro che portano il guinzaglio a dover provvedere a rimuovere gli escrementi e, in tal senso, anni fa, fu emanata un’apposita ordinanza, che non abbiamo motivo di ritenere che non sia tuttora vigente. Invece, capita di vedere che, nella migliore delle ipotesi, i padroni siano dotati dell’apposito sacchetto – non sia mai che ci si dovesse imbattere in un vigile urbano più solerte degli altri, pronto a staccare una multa – ma si guardano bene dall’utilizzarlo. Altri – forse la maggior parte – non si curano proprio nemmeno dell’apparenza e, dimenticando che i beni pubblici sono di tutti e tutti devono averne cura, si comportano come se la cosa non li riguardasse. Ma a chi tocca vigilare? Forse, il Sindaco e gli amministratori non hanno l’abitudine di passeggiare per le strade della città, come fanno tutti i sorani; o, forse, passano, vedono e non se ne curano (come diceva Virgilio a Dante, nella Divina Commedia). Magari, potrebbero far intensificare i controlli da parte della Polizia Municipale o allertare l’Ambiente Spa affinché sia migliorato il servizio di pulizia delle strade. Ecco, poi, non ci si venga a parlare di turismo, perché la prima cartolina che il visitatore fotografa è il lustro della città. Ma da quello, ahinoi, siamo proprio lontani!