IL CAMEO, ARTE E TRADIZIONE

DA LIEGI A BOLSENA – LE ORIGINI DELLA FESTA DEL CORPUS DOMINI

di Stefano Di Palma

E’ giusta consuetudine collegare l’istituzione della festa del Corpus Domini come conseguenza e riconoscimento ecclesiastico del famoso miracolo eucaristico accaduto nel secolo XIII. Si narra che nel 1263 un sacerdote straniero e pellegrino, celebrando la messa sull’altare della chiesa dedicata alla martire Cristina presso Bolsena, dopo la consacrazione, cominciò a dubitare che il pane e il vino fosse il corpo e il sangue di Cristo, quando improvvisamente uscì dall’ostia consacrata il sangue che macchiò il corporale; divulgatasi la notizia dell’evento prodigioso papa Urbano IV, che dimorava presso Orvieto, si preoccupò di far trasferire il sacro lino in quella città (cfr. G. MORONI, 1840).

Con la Bolla Transiturus dell’11 agosto 1264 papa Urbano IV istituisce la festa del Corpus Domini nella Chiesa Universale – fissandola al giovedì dopo l’ottava di Pentecoste – e si commemora in modo speciale l’Eucaristia come sacrificio e sacramento. Il provvedimento è collegato non solo al miracolo del 1263 ma soprattutto al precedente periodo in cui Jacques Pantaléon (nome secolare di papa Urbano) in qualità di arcidiacono della diocesi di Liegi, aveva favorito una festa particolare del Corpus Domini e che viene ricordata nel testo della Bolla.

La festività è infatti connessa alle visioni della mistica Giuliana di Mont-Cornillon la quale, stando ai suoi racconti, dal Signore stesso ebbe la missione di introdurla nella Chiesa negli anni ’40 del secolo XIII. La prima visione della veggente risale al 1215 e riguarda l’apparizione della luna intesa quale simbolo della Chiesa che come un disco luminoso era segnato da una macchia oscura; Dio rivela a Giuliana che quella macchia indicava la mancanza, nel ciclo liturgico, di una speciale festa in onore dell’Eucaristia. Dopo venti anni di silenzio Giuliana rivela il segreto alla sua amica Eva, reclusa di San Martino di Liegi e poi a Isabella di Huy che diventano subito sue fervide collaboratrici (cfr A. PIOLANTI, 1951). All’inizio l’istituzione della festa fu aspramente combattuta a causa di vari motivi come ad esempio l’obiezione di chi la vedeva come inutile visto che la celebrazione della messa quotidiana ed il particolare ricordo del giovedì santo come ricorrenza dell’istituzione dell’Eucaristia già garantivano il giusto spazio a questo sacramento.

Nella Bolla Transiturus papa Urbano indica invece, tra i vari motivi sull’utilità dell’istituzione di questa festa, la necessità  di confutare gli eretici; la vivacità di un simile dibattito non deve stupirci, visto che le motivazioni del pontefice si pongono in relazione alle controversie eucaristiche del secolo XI ancora in voga ai tempi di papa Urbano IV; tra queste spicca quella di Berengario, direttore della Scuola Cattedrale di Tours, che durante la sua esistenza critica più volte la reale presenza divina nel pane eucaristico fino a decifrare la sua dottrina, verso il 1076, con il suo trattato De sacra coena che definisce l’Eucaristia solo come simbolo o segno del corpo di Cristo (cfr. K. BIHLMEYER, H. TUECHLE, 1960).

In seguito alla promulgazione della Bolla, papa Urbano IV si affretta a celebrare la solennità del Corpus Domini: l’evento si verifica a Orvieto l’8 settembre 1264.

Da questi fatti si evince l’importante dato che il prodigio di Bolsena, il cui corporale fu processionalmente portato ad Orvieto il 19 giugno 1264, è stato interpretato dal pontefice come ulteriore attestazione della genuinità dell’esperienza mistica della religiosa Giuliana; tale lettura degli eventi motiva il grande salto della celebrazione di questa solennità da un ambito territoriale (a Liegi si festeggiò sin dal 1246) a quello dell’intera ecumene cristiana. Non è un caso che il giorno dopo aver festeggiato per la prima volta il Corpus Domini, papa Urbano invia una missiva a Eva, la discepola di Giuliana, in cui la informa della Bolla e della celebrazione eseguita, intesa come esempio dato all’intera Chiesa (cfr. F. CALLEY, 1957).

Con gli immediati successori di papa Urbano IV non si conosce una particolare spinta volta all’effettuazione delle disposizioni della Bolla Transiturus. Tra il 1264 e il 1317 la festa del Corpus Domini viene celebrata sostanzialmente in Francia, in Germania, in Italia e in Spagna. Con papa Giovanni XXII (1316-1334) questa festa eucaristica conosce una grande ascesa e viene celebrata ovunque.

Occorre ricordare che dall’arrivo del corporale ad Orvieto parte quella spinta mistica che si traduce nella costruzione del famoso duomo del quale la prima pietra è stata posta allo scadere del secolo XIII, che sta alla base della sua conservazione. Il reliquiario di argento che custodisce il sacro lino, opera del 1337 del senese Ugolino di Vieri e dei suoi collaboratori, è corredato di smalti traslucidi dove, oltre un ciclo cristologico, si raffigurano otto scene inerenti al miracolo di Bolsena, senza dimenticare che il medesimo tema è sviluppato negli affreschi della cappella del Corporale eseguiti sempre nel secolo XIV da Ugolino di Prete Ilario.