La Luna diffonde
pe’ cieli suo latte:
a lei, chiuse e intatte,
sospiran le selve,
profonde.
Un murmure, lento,
si spande ne ’l piano;
e giunge un lontano
di cervi bramire
su ’l vento.
Discende ne l’ode
la dea che m’è dolce;
e a me i suoni molce
de ’l verso. Ma l’altra
non ode.[190]
Ma quella ch’io amo
non ode. I roseti
ancora han quieti
misteri e fan lungi
richiamo;
e ancor ne’ giacigli
rimangono l’orme
recenti e le forme
recenti tra i fiori
vermigli.
Ma quella ch’io bramo
non meco vi giace…
O cuor senza pace,
ed occhi miei lassi,
moriamo.
Gabriele D’Annunzio