Riceviamo e pubblichiamo:
Il Comitato promotore della manifestazione dei fedeli della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme comunica che domani 29 ottobre p.v. dalle h.10.30 alle h.13.30 sotto la sede del Municipio di Gallinaro si terrà un nuovo sit-in autorizzato dalla Questura di Frosinone.
La manifestazione dei fedeli verterà sui seguenti tre punti fondamentali.
1) No alla discriminazione religiosa
Il Sindaco di Gallinaro, per iscritto e verbalmente ha fatto affermazioni discriminatorie e lesive nei confronti dei fedeli della Nuova Gerusalemme, che hanno sempre dimostrato con la propria condotta di tenere un comportamento corretto e rispettoso verso le Istituzioni civili, nonostante da più parti la loro fede e il loro agire sia stato e sia tutt’ora bistrattato e più volte strumentalizzato.
Il primo cittadino di una Comunità ha invece il dovere di garantire e far rispettare i diritti di tutti, anche quelli delle minoranze religiose che, in ossequio alla Costituzione della Repubblica Italiana, non possono essere discriminate a motivo del proprio credo, che è profondamente cristiano.
2) Le promesse vanno mantenute
Il Sindaco Piselli ha sempre sostenuto che l’ordinanza di sospensione dei lavori della Struttura, che accoglierà i fedeli della Chiesa, è stato un atto amministrativo “dovuto” a seguito del sequestro dell’area da parte del Corpo Forestale dello Stato per presunte irregolarità. Tuttavia il Tribunale del Riesame lo scorso 4 ottobre ha disposto il successivo dissequestro dell’area, non avendo riscontrato tali irregolarità. A seguito di tale provvedimento, nel sit-in del 14 ottobre u.s. il Sindaco annunciò ai manifestanti, per il tramite di un suo consigliere, che la questione sarebbe stata trattata e risolta nell’arco di un tempo molto breve (vennero proferite le parole “ore” e “giorni”). Tuttavia nel sit-in del sabato seguente, 21 ottobre u.s., il Sindaco smentì pubblicamente il suo consigliere e ritrattò quanto affermato, dicendo che la problematica sarebbe stata risolta entro la fine di novembre p.v.
3) No al Ricatto: “L’apertura in cambio del parcheggio”
Tuttavia l’aspetto più inquietante della vicenda scaturisce dalle parole pronunciate dal Sindaco Piselli ai manifestanti lo stesso 21 ottobre u.s., quando il primo cittadino di Gallinaro propose una sorta di compromesso ai fedeli, paventando loro la rapida risoluzione della problematica esposta a fronte dell’utilizzo dei fedeli del mega parcheggio in corso di realizzazione lungo la S.S.509.
Tale parcheggio, che non ha mai riscontrato il favore dei fedeli, essendo stato ubicato nel punto più lontano rispetto alla Cappellina del Bambino Gesù (a circa 7 km) tale da rendere praticamente impossibile il pellegrinaggio, è stato finanziato interamente con fondi pubblici, per un totale di Euro 762.143. Fino ad ora, da quanto è stato possibile appurare dai documenti pubblicati on line, l’Amministrazione di Gallinaro ha speso 554.281,05 Euro, a cui si aggiungono le spese di acquisto del terreno per Euro 52.000 . Le spese di progettazione ammontano ad Euro 102.998,33 (destinate al cugino del Sindaco Geom. Piselli e soci ). Alla ditta incaricata di eseguire le opere, EDILVERDE srl , sono stati già versati Euro 413.057,72. Ciò nonostante, da un banale sopralluogo che tutti possono effettuare, il parcheggio versa in condizioni di degrado e abbandono. Quindi la domanda sorge spontanea. Perché il Sindaco Piselli ha voluto proporre forzatamente ai manifestanti l’argomento dell’utilizzo del parcheggio che nulla c’entrava con i motivi della manifestazione dei fedeli? Perché il Sindaco ha mostrato tutto questo interesse verso il parcheggio che la sua amministrazione sta realizzando? E quindi: il parcheggio, che è stato finanziato per servire gli interessi della Comunità di Gesù Bambino (come è scritto nel titolo del finanziamento), è stato realizzato per soddisfare veramente gli interessi dei pellegrini o è stato realizzato servendosi del nome di “Gesù Bambino” per soddisfare in realtà gli interessi di altri?
A queste domande risponderà la Procura della Repubblica di Cassino, che è stata investita del caso.