A firma del Sindaco di Arpino, Renato Rea, riceviamo e pubblichiamo:
Nella seduta del 30/09/2016 il Consiglio Comunale di Arpino ha approvato all’unanimità dei presenti la rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell’art. 243 bis del DLG. N 267/2000. Tale piano passerà ora al vaglio della Corte dei conti che dovrà valutare la fattibilità.
Tale procedura si è resa necessaria a seguito della riforma del federalismo fiscale e della rideterminazione dei trasferimenti statali e regionali che hanno comportato una notevole riduzione di entrate per l’Ente, rendendo di fatto impossibile proseguire nella realizzazione degli obiettivi del piano presentato dall’Amministrazione Comunale di Arpino nel 2013 (ed approvato dalla Corte dei conti), al momento del suo insediamento.
Ritengo opportuno e doveroso, prima di passare al contenuto del nuovo piano, ricordare quanto fatto dall’Amministrazione Comunale fino ad oggi e quali sono stati gli effetti delle modifiche normative e contabili sul piano approvato nel 2013, seppure in modo estremamente sintetico solo sulle principali voci.
ATTIVITA’ SVOLTA.
Nel piano del 2013 la massa passiva era quantificata in complessivi € 4.816.653,23 (di cui € 2.217.863,27 per disavanzo al 31.12.2012, € 770.789,27 per debiti fuori bilancio, € 450.000,00 per residuo insussistente, € 588.000,69 per debiti dell’Unione Comuni Civitas Europae, € 790.000,00 per contenzioso).
Nel periodo dal 2013 al 2015 l’Amministrazione Comunale:
– ha ridotto il disavanzo di ben € 651.792,66, eseguendo anche transazioni nel periodo 2014-2016 ottenendo un risparmio di € 307.828,02, provvedendo a pagare numerosi debiti pregressi tra i quali anche quelli del Centro Studi relativi alla organizzazione del Certamen Ciceronianum Arpinas;
– ha ridotto la spesa del personale, grazie al pre-pensionamento di n.4 unità, al contenimento del salario accessorio, al convenzionamento del servizio di segreteria ed al comando di un dipendente;
– ha contenuto le spese per le utenze in virtù dello spegnimento della pubblica illuminazione nelle ore notturne ed ottenendo la concessione di un mutuo al fine di efficientare le linee e contenere ulteriormente i consumi ripristinando il servizio.
MODIFICHE NORMATIVE E CONTABILI.
Già a partire dal 2016 l’Ente non potrà più contare su entrate che erano alla base del raggiungimento dei propri obiettivi, finora brillantemente raggiunti seppure tra mille difficoltà. In particolare, rispetto alle previsioni contenute nel piano del 2013 si registrano le seguenti minori entrate annue:
-€ 182.217,17 a seguito della detassazione Imu (mini IMU/terreni agricoli) e cambio delle regole di accertamento contabili;
-€ 402.766,00 a seguito della detassazione TASI sulle abitazioni principali;
A far fronte a dette minori entrate tributarie ed ai decrementi di trasferimenti statali non basta il miglioramento derivante dal Fondo di solidarietà e da altri trasferimenti per l’importo di € 115.705,90 annue, per cui le perdite che si vengono a determinare sono pari a € 469.277,27 per l’anno 2016, €499.197,03 per il 2017 e €499.058,36 per il 2018.
A ciò si aggiungono le ulteriori riduzioni dei trasferimenti regionali:
-€ 26.498,48 per riduzione dei trasferimenti regionali per il diritto allo studio, con i quali l’Ente finanzia il trasporto scolastico e le spese di funzionamento delle scuole;
-€ 13.172,00 per riduzione dei trasferimenti regionali per le politiche sociali.
-€ 65.343,73 per riduzione dei trasferimenti regionali relativi alle spese per le residenze sanitarie (RSA) con il rimborso regionale che è passato dall’80% al 16% della spesa sostenuta;
Infine non si può sottacere l’obbligo imposto dalla nuova contabilità di inserire in bilancio rilevanti accantonamenti vincolati per la costituzione di un fondo crediti di dubbia esigibilità (€ 118.349,97 per il 2016, €141.916,74 per il 2017, €167.748,47 per il 2018 ed €197.398,20 dal 2019 al 2045) e di un fondo rischi per passività potenziali di € 20.000,00 a partire dal 2018 per poi passare ad € 50.000,00 dal 2023.
NUOVO PIANO.
E’ di solare evidenza che questa drastica riduzione delle entrate rispetto a quelle contenute nel piano di riequilibrio presentato dall’Amministrazione Comunale di Arpino nel 2013 (e approvato dalla Corte dei Conti) non solo rende impossibile il rispetto del piano ma rischia di vanificare il lavoro fatto dall’ente dal 2013 ad oggi ed apprezzato dagli organi di revisione.
Pertanto è stato effettuato un aggiornamento dello stato delle passività potenziali dell’Ente, del contenzioso in corso e dei debiti fuori bilancio, prevedendo lo stanziamento di fondi e l’assunzione di un mutuo per farvi fronte. Sono state altresì deliberate le tariffe relative ai servizi a domanda individuale tali da garantire la totale copertura dei relativi costi.
Per quanto riguarda le spese del personale sono previsti i seguenti interventi: la ristrutturazione del servizio di polizia locale con dimezzamento della spesa per turnazione, il contenimento della spesa relativa all’istituto della produttività o comunque del salario accessorio, la riduzione del numero dei settori dell’Ente da n.5 a 3, la riduzione del servizio di Segreteria Comunale dall’attuale 50% al 33%, la stipula di convenzioni con altri Enti per la gestione associata di alcuni servizi comunali ovvero il comando presso altri Enti di n.4 unità di personale onde evitare il loro esubero.
Ulteriori risparmi saranno conseguiti dal dimezzamento delle indennità degli amministratori, dal prossimo avvio delle procedure per l’efficientamento energetico, che consentirà una riduzione della spesa del 30-40%, dall’attivazione di procedure di rinegoziazione dei contratti pubblici (raccolta rifiuti e trasporto scolastico) con riduzione del 5% dei costi, dalla stipula di ulteriori transazioni con i creditori dell’Ente, dalla locazione o vendita di beni di proprietà comunale.
Con le misure adottate nel seguente piano dal 2022 sono previsti avanzi di gestione che potranno essere utilizzati dalle amministrazioni competenti.
CONCLUSIONI.
Nel ribadire che l’Amministrazione in carica stava portando avanti con successo quanto previsto nel piano del 2013, e che solo le intervenute modifiche normative e di taglio nelle entrate hanno determinato l’esigenza di rimodulare il piano, ritengo superflua ogni ulteriore considerazione e commento sulle proposte demagogiche e qualunquiste avanzate da chi pensa di poter fungere da “salvatore della patria”, semplicemente proponendo una convenzione relativa al personale (peraltro prevista nel nostro piano) tramite un emendamento illegittimo nella forma ed insufficiente nella sostanza, peraltro venendo meno al proprio compito politico abbandonando l’aula anziché votare contro il provvedimento, approvato invece all’unanimità dei presenti, a dispetto di chi parlava di inesistenti divisioni e contrasti all’interno della maggioranza….
La Città di Arpino ha bisogno di programmi seri per continuare nella strada del risanamento e non certo di proclami politici di nessuna consistenza e rispondenza alla drammatica realtà dei fatti. I cittadini verranno continuamente informati con dati e fatti certi, come quelli presenti in questo comunicato, onde evitare il diffondersi di fatti e dati non veritieri.