I pensionati una categoria molto sensibile ai problemi della salute , per cui per loro la sanità è una priorità.
Troppe volte sono liquidati con sufficienza, invece sarebbe bene ascoltarli, la loro esperienza e la possibilità di seguire un argomento con pazienza e con disponibilità di tempo, permette loro acute intuizioni e interessanti osservazioni.
Invitati da un amico preoccupato per i problemi dell’ortopedia , un gruppo di anziani che collaborano con l’Associazione difesa ospedale di Sora , si sono incontrati in serata e hanno tratto le seguenti conclusioni.
Vi ricordate il film in cui Stanlio e Olio, saliti su di una barca, sono costretti a tappare buchi per non affondare e ovviamente più riparano e più acqua entra, sembra l’ospedale di Sora, non si chiude un problema senza che ci accorgiamo di averne almeno altri due in arrivo.
Sembra anche che i problemi siano creati mentre si danno assicurazioni di stabilità per dimostrare in via subliminale che c’è la volontà di ridimensionare.
Noi ringraziamo il Sindaco Ernesto Tersigni che tutti i giorni riesce ad avere un impegno in positivo dalla ASL, ma riteniamo che come sostenevamo in Comitato si debba pretendere una trattativa complessiva, si debba annullare l’ultimo decreto e pretendere una applicazione territoriale del numero dei posti letto.
La precarietà serve solo a creare strani maneggi, soprattutto quando oggetto del maneggio è un diritto.
Poi ci siamo domandati e se un giorno Ernesto non può intervenire?
Se la persona che da assicurazioni verbali viene colpita da amnesia?
Se come qualcuno viene all’improvviso sollevato dall’incarico?
Basta chiacchiere, belle parole, promesse e assicurazioni per calmare la piazza, dobbiamo aprire un tavolo e pretendere quello che ci spetta.
Pretendiamo l’ufficializzazione dei dati dei ricorsi e degli interventi fuori sede e il loro costo rispetto alla prestazione in loco, così ci facciamo una idea dei bisogni, delle spese e dei presunti risparmi.
Ricordiamoci anche che il ricorso fuori sede ha un costo diretto per il cittadino e in termini di spese generali un ospedale vuoto costa poco meno di uno pieno.
Non mi sembra che alcun partito aldilà di generiche frasi di rito abbia posto un problema generale del riordino e del riadeguamento dei presidi sanitari, o dobbiamo ancora dare retta a Zio Giulio, che indicò l’Ospedale di Sora come strumento di crescita del territorio.
Cittadini e operatori della sanità debbono concretizzare un controllo continuo di qualsiasi discrasia o cambiamento viene posto in atto per poter intervenire con tempestività e puntualità, stiamo difendendo il nostro, diciamolo forte soprattutto alle molte sirene elettorali che ritengono Sora terra di conquista.
Rodolfo Damiani