Nei giorni scorsi, il personale del pronto soccorso dell’ospedale di Sora chiede l’intervento della Polizia di Stato per denunciare le lesioni riportate da madre e figlia diciassettenne, causate dalle percosse del compagno e padre delle due donne.
Gli operatori raccontano che solo qualche giorno prima le stesse si erano presentate al pronto soccorso per le medesime ragioni riportando entrambe una prognosi di 10 giorni collegata ad un trauma cranico e a contusioni varie.
Alla presenza degli operatori di Polizia del Commissariato di Sora le donne, originarie di un paese limitrofo, decidono di raccontare il loro calvario fatto di reiterate violenze fisiche e psicologiche messe in atto dal colui che avrebbe invece dovuto prendersi cura di loro.
L’uomo dedito all’uso di alcool ed al gioco d’azzardo, ha dissipato i loro risparmi e non contribuisce alle spese familiari tanto da costringere la compagna a barcamenarsi in lavori saltuari per poter andare avanti.
Fatto ancor più grave è che il cinquantenne ha anche sottratto tutti gli oggetti di valore dei propri cari per poter racimolare denaro necessario a soddisfare il vizio del gioco.
A scatenare l’ultima aggressione è stata proprio la sottrazione di un anellino d’oro che la figlia aveva ricevuto in dono lo scorso Natale dal proprio fidanzatino.
Dopo avere ascoltato e rassicurato madre e figlia, personale specializzato del Commissariato di Cassino ha provveduto ad accompagnarle in una struttura protetta dove entrambe avranno il necessario sostegno per ritornare ad una vita serena.
Il congiunto violento, a seguito della denuncia sporta dalle vittime, dovrà rispondere dinanzi all’Autorità giudiziaria di maltrattamenti in famiglia.