Giuseppe Gulotta nel 1990 viene condannato all’ergastolo per l’omicidio di due carabinieri di Alcamo, in provincia di Palermo, avvenuto nel 1976. Nel fascicolo giudiziario, anche una parziale ammissione dell’imputato. Sarà uno degli ufficiali dei carabinieri coinvolto nella vicenda, Renato Olino, solo nel 2007 a rivelare che le confessioni di Gulotta e di altri presunti complici erano state ottenute con la tortura. Lo scorso febbraio, il muratore di Certaldo, che oggi ha 55 anni, viene assolto. Ormai ha trascorso 21 anni da innocente in carcere. Ora, quasi un anno dopo, arriva la richiesta di risarcimento per riparare all’errore giudiziario: 69 milioni di euro.
Il risarcimento più alto pagato dallo Stato, pari a 4,6 milioni, per ora è quello di Daniele Barillà, scambiato nel 1992 per un trafficante internazionale di droga. Barillà, condannato a 18 anni, ne ha passati 7 in carcere, da innocente. Poiché Gulotta ha trascorso in cella oltre il triplo del tempo, dovrebbe avere diritto almeno a 14 milioni di euro.
«E’ una cifra molto alta che a stento riesco a pronunciare — commenta lo stesso Gulotta — Ma ciò che mi è stato tolto è incalcolabile. Penso a tutte le occasioni mancate, alle opportunità perdute: all’epoca della condanna definitiva, nel 1990, ero un bravo muratore avevo una ditta individuale ben avviata che fatturava circa 100 milioni di lire all’anno. Nel 1976, invece, prima dell’omicidio dei due carabinieri, avevo fatto domanda per la Guardia di Finanza e c’erano buone possibilità che mi prendessero. Poi mi accusarono e tutto andò in fumo».
Fonte: http://www.blogo.it/news/cronaca/redazione/6715/innocente-in-carcere-per-21-anni-ora-chiede-69-milioni-allo-stato/?utm_source=fb&utm_medium=ed&utm_campaign=facebook%3Ablogo