1.200 assunzioni nella sanità del Lazio nei prossimi tre anni tra medici, infermieri e tecnici.Un fatto storico per il Lazio, perché si sblocca una situazione ferma da circa 10 anni. Tutto questo è stato possibile anche in virtù del lavoro per il contenimento della spesa e per la riduzione del disavanzo che si sta portando avanti. Dal 2007, il Lazio ha perso oltre 8.000 unità di personale e ci sono stati oltre 2.594 contratti a tempo determinato. Ad oggi il 35% della forza lavoro con età media oltre i 54 anni.
Più vicini al personale sanitario e ai cittadini. Una bella notizia per il personale sanitario, che in questi anni ha lavorato in condizioni difficilissime, costretto spesso a turni serrati e senza certezze nel futuro. E naturalmente lo è per i cittadini, perché personale sanitario stabile significa equipe più efficienti e cure migliori.
1.200 assunzioni in tre anni. Finalmente la Regione Lazio torna ad assumere a tempo indeterminato, ecco come: nei prossimi tre anni saranno 1.200 circa gli operatori tra medici, infermieri e tecnici che entreranno in servizio nella sanità laziale. Delle 1.200 assunzioni, la metà, circa 600 unità, riguarderà precari con più di tre anni di servizio nella sanità regionale.
Le assunzioni nel triennio 2016/2018 derivano da tre grandi azioni:
1. Tramite concorso pubblico. Nel 2016 lo sblocco del turn-over permetterà assunzioni in deroga del 30%, nel 2017 la percentuale salirà al 40% per arrivare, infine, al 50% nel 2018. Saranno in totale 425 gli assunti a tempo indeterminato nei prossimi tre anni tramite concorso pubblico o provenienti dalla mobilità.
2. Tramite stabilizzazione. Altri 425, sempre nell’arco del triennio, saranno invece stabilizzati uscendo dal precariato. nello specifico si tratta di medici, infermieri e operatori in servizio nelle corsie degli ospedali e nelle strutture territoriali da più di tre anni.
3. Ulteriori 300 grazie a risparmi sulle consulenze. Ulteriori risorse permetteranno di impiegare, sempre a tempo indeterminato, altre 300 persone, di queste il 50% sarà composto da precari. Le risorse saranno reperite riducendo al minimo le consulenze, che attualmente gravano sul bilancio della regione per un totale di 41 milioni di euro.