In maniera sentita e raccolta, la Città di Sora ha commemorato stamani il dodicesimo anniversario della strage di Nassiriya. La cerimonia ha preso il via alle ore 12.00, in Via Ludovico Camangi, presso il Monumento dedicato alle vittime dell’attentato terroristico, avvenuto in Iraq il 12 novembre 2003. È stato il Parlamento Italiano ad istituire all’unanimità la “Giornata della Memoria per i caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”, da osservare il 12 novembre, giorno della strage di Nassiriya.
All’evento sono intervenute le autorità civili, militari e religiose, le associazioni combattentistiche e d’arma, gli esponenti dell’Amministrazione Comunale di Sora e alcune classi dell’Istituto Santa Giovanna Antida e della Scuola Primaria “Ruggeri”.
Dopo la deposizione della corona al Monumento ai caduti, Mons. Bruno Antonellis ha guidato un momento di raccoglimento che si è concluso con la lettura delle preghiere del carabiniere e del soldato da parte del Presidente dell’Associazione Carabinieri Fernando Galante.
Quindi, il discorso del Sindaco Ernesto Tersigni: “I diciannove caduti a Nassiriya sono ‘eroi della pace’: avevano scelto di andare in missione in Iraq, lontani dalla propria patria e degli affetti più cari, per contrastare il terrorismo e difendere la democrazia in un paese duramente devastato. Il pensiero va anche al Maresciallo Capo Luca Polsinelli, il giovane alpino sorano vittima in Afghanistan nel 2006, di un vile attentato terroristico. I Carabinieri ed i Militari caduti a Nassiriya erano soldati di pace così come il nostro caro Luca Polsinelli. Essi non hanno portato violenza al popolo irakeno, ma soccorsi umanitari, ordine pubblico e speranza civile Questa commemorazione, soprattutto per gli studenti presenti, sia un momento di riflessione sui principi morali che hanno animato i nostri giovani eroi in missione di pace, il loro straordinario valore e la dedizione agli ideali di democrazia, libertà e solidarietà”.
Ad aprire e chiudere la cerimonia sono stati i giovani studenti che all’unisono hanno intonato l’Inno d’Italia.