La sconfitta casalinga rimediata dal Sora contro l’Ostia Mare, per quanto dolorosa e inaspettata, non è il dato peggiore fatto registrare nel pomeriggio ‘sportivo’ della domenica appena trascorsa. A preoccupare ancora di più, anche stavolta, sono gli eventi fuori dal campo che, certamente, non aiutano la società ad esportare il blasone e l’immagine che la città senza dubbio merita. Le intemperanze di pochi tifosi, che poco prima della partita hanno pensato di sfogarsi contro i supporters della squadra ospite (altrettanto colpevoli) rischiando di dare vita ad una mega rissa, ci impediscono nuovamente di ragionare solo sull’esito della gara. Non saremmo sorpresi se, a questo punto, il giudice sportivo tornasse a far sentire la sua voce attraverso multe pesanti o, addirittura, con una nuova squalifica del campo. Del resto, già in diverse occasioni, nei mesi scorsi, abbiamo voluto lanciare l’allarme su una tendenza che si presenta sempre più preoccupante: il tifo per il Sora, quello vero, non può ammettere in alcun modo queste vergognose degenerazioni. Non lo merita la squadra, non lo merita una società che sta facendo di tutto per sobbarcarsi gli oneri di una stagione dispendiosa, non lo merita la città, che si è sempe distinta per correttezza, calore e fair play. Il campionato è ancora lungo: ci aspetta praticamente tutto il girone di ritorno per continuare a rincorrere un sogno che nemmeno i più ottimisti, in estate, erano arrivati a nutrire. I bianconeri di Castellucci hanno bisogno del nostro appoggio e della nostra vicinanza: l’auspicio, allora, è che non si debba tornare più a parlare di aspetti che con il calcio non hanno nulla a che vedere. La dignità e il grande amore sempre dimostrati dalla tifoseria del Sora devono tornare ad essere assoluti protagonisti e, allo stesso, tempo, devono impedire che i gesti sconsiderati di pochi possano compromettere il futuro e l’iimagine non solo della società, ma di tutta Sora.