Ore 4,25 della notte. Al 113 giunge una telefonata.
Una donna, di quarantotto anni, svegliatasi di soprassalto a causa dei forti rumori e delle urla provenienti dall’appartamento del piano superiore, allerta, spaventata, gli uomini della Polizia di Stato.
Accorre sul posto la pattuglia delle Volanti della Questura di Frosinone che prende contatti con la persona richiedente l’intervento. Successivamente gli Operatori si portano al piano superiore e bussano più volte alla porta che li separa dall’appartamento in questione, ma dall’altra parte non risponde nessuno né si ode più alcun rumore.
Dopo vari ed insistenti tentativi degli Agenti, volti a sincerarsi delle condizioni fisiche degli occupanti, dall’interno, finalmente, giunge la voce di una giovane donna che chiede di conoscere l’identità di chi bussa.
I poliziotti invitano la donna ad aprire la porta, comunicandole le ragioni del loro intervento e che, nel pieno rispetto della privacy, non se ne sarebbero, comunque, andati prima di aver accertato che tutto fosse in ordine.
La donna si rifiuta di aprire ed invita gli Agenti ad allontanarsi da quel luogo perché dice di non fidarsi di loro.
A questo punto si sente un’altra voce, di sesso maschile, provenire dall’interno che sembra suggerire le risposte alla donna. I poliziotti chiedono le generalità degli occupanti i quali non solo si rifiutano di fornirle, ma passano addirittura alle minacce accusando gli uomini delle Volanti di violazione di domicilio.
Dopo numerosi inviti, finalmente, la donna apre la porta, con catenaccio inserito, lanciando sul pavimento del pianerottolo le carte di identità.
Gli Agenti vogliono però vedere in faccia le persone che sono all’interno dell’appartamento per accertarne la corrispondenza con le foto.Sia l’uomo che la donna, un trentasettenne ed una trentaduenne, residenti rispettivamente nelle province di Frosinone e di Latina, oppongono un secco no.
Le richieste, sempre più pressanti e determinate, da parte del personale delle Volanti inducono, finalmente, l’uomo e la donna ad aprire la porta. Gli stessi, però, appena fuori dall’appartamento si avventano come furie contro gli Agenti che, colti di sorpresa, vengono presi a morsi, calci e pugni.
L’intervento energico e deciso degli uomini in divisa ristabilisce, però, immediatamente l’ordine ed ai polsi dei due cittadini, domiciliati nel capoluogo, scattano le manette per resistenza, violenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.