Per gli amanti del Cinema e del Teatro, quella di oggi è una giornata triste: se ne è andato Sir Christopher Lee, uno degli ultimi ‘grandi vecchi’ del mondo della Settima Arte. Morto lo scorso 7 giugno, soltanto ora la famiglia ha scelto di darne l’annuncio. Divenuto famoso per aver interpretato in numerosi film il più celebre vampiro della storia, il Conte Dracula, Christopher Lee non ha mai smesso di recitare: uno dei suoi ultimi ruoli, che lo hanno reso famoso e acclamato anche tra i più giovani, è stato quello dello stregone Saruman il Bianco, nella saga de ‘Il Signore degli Anelli.
Ciò che, con ogni probabilità, si conosce di meno, è che Lee era di madre italiana, parlava perfettamente la nostra lingua e che, addirittura, un giorno si trovò a Sora. “Eravamo intorno alla metà degli Anni Sessanta – ci racconta un nostro lettore che, all’epoca, era solo un ragazzino – ed insieme ai miei compagni di gioco ci trovavamo lungo via Napoli per le nostre solite ‘scorribande’ quotidiane. Ad un certo punto, notammo qualcosa di mai visto prima: un’automobile gigantesca, una di quelle che vedevamo solo sui giornali o nei film americani, era parcheggiata sul lato della strada. Sarà stata una Cadillac o cosa? Non lo sapevamo di certo. Eravamo senza parole e rimanemmo ancora più colpiti quando ci accorgemmo che i suoi finestrini non si aprivano con la classica ‘manovella’, ma con un semplice bottone che azionava un congegno elettrico. Immaginate il nostro stupore quando vedemmo scendere dall’auto nientemeno che il Conte Dracula! Aveva occhiali scuri e un volto da vero attore, ma ciò che di Christopher Lee ci colpì più di tutto era senza dubbio la sua incredibile altezza. In seguito, venimmo a sapere che, di passaggio a Sora, forse per prendere parte a qualche spettacolo o ripresa cinematografica, aveva avuto noie con la sua vettura e si era messo alla ricerca di un meccanico che gli risolvesse il problema. Dopo poco, fu in grado di ripartire per la sua destinazione, mentre a noi ragazzini rimase impressa quell’immagine, che ancora oggi mi porto dentro, del Conte Dracula che arriva a Sora con il suo portentoso bolide americano”.