Associazione Cento Giovani – Sportello per il consumatore:
La situazione idrica nel territorio della Provincia di Frosinone è ancora critica e all’orizzonte non si intravvedono novità positive.
I cittadini sono sempre più esasperati, le proteste sono fondate, la situazione è imbarazzante e l’Acea ato 5 non ha più il polso della situazione e non ha più scusanti. Nella zona di Sora ci viene segnalato un caso a dir poco increscioso dall’Associazione per la tutela dei diritti dei cittadini “Cento Giovani” Sede Provinciale di Frosinone.
Il Presidente provinciale dell’Associazione Cento Giovani – Sportello dei consumatori, Dott.ssa Serena Petricca è intervenuta presso un’abitazione in Sora in seguito a una sospensione inaspettata, del tutto illegittima e arbitraria del servizio idrico con conseguente applicazione del sigillo da parte di Acea del contatore idrico della famiglia in questione.
“Sono intervenuta presso l’abitazione della famiglia D.E.. in Sora – dice la Dott.ssa Serena Petricca – perché l’interruzione idrica da circa due mesi presso l’abitazione senza il preavviso da parte dell’Acea Ato 5 alla famiglia, e per lo più con applicazione del sigillo al contatore idrico, non costituisce pratica commerciale corretta; l’acqua è un bene primario e non può essere assoggettato a logiche di mercato. La famiglia D.C. vive da due mesi in uno stato di precarietà igienico – sanitaria per tale motivo ho chiesto anche l’intervento e il sopralluogo dell’ASL di Frosinone Distretto C di Sora – Ufficio di Igiene. La questione è stata poi anche oggetto di denuncia – querela da parte della famiglia interessata presso la Procura della Repubblica di Cassino. Lo stato di precarietà igienico – sanitaria all’interno dell’abitazione – continua il Presidente Provinciale Dott.ssa Serena Petricca – sta causando oltre a notevoli disagi alla famiglia anche problematiche alla salute dei propri abitanti, rese ancor più gravi per la presenza di due minori e di una signora anziana in stato bronchiale a causa del mancato utilizzo del sistema di riscaldamento dovuto proprio alla sospensione del servizio idrico”.
L’Acea Ato 5, nonostante lo stato di indigenza della famiglia, documentato, ha chiesto alla stessa una rateizzazione della posizione debitoria a dir poco improponibile, al fine di ottenere il ripristino del servizio idrico.
Questo è uno dei tanti casi di “malversazione” ai danni degli utenti.
I cittadini oramai non ne possono più di subire una carenza del servizio idrico dalle dimensioni sempre più vaste, con bollette che si sono triplicate. L’Acea Ato 5 non sta rispettando i propri impegni contrattuali che prevedono un servizio qualificato su tutta la rete idrica del territorio, con fornitura d’acqua regolare durante il corso della giornata.