Era il lontano 1953, e la giovane attrice di “Bellezze in bicicletta” fu invitata a prendere parte ad un comizio di Giulio Andreotti, che si svolse nella piazza centrale di Sora, Santa Restituta.
I manifesti affissi sui muri della città annunciavano che, durante il comizio del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, sarebbero state offerte ai partecipanti pagnottelle gratuite, birra a metà prezzo e, a convincere ulteriormente gli elettori, la visione sul palco della diva cinematografica Silvana Pampanini.
Gli abitanti di Sora, la sera, si precipitarono in massa per assistere allo spettacolo. Presi dall’entusiasmo (non propriamente elettoralistico) presero d’assalto la povera attrice. Fu proprio durante quegli attimi di estrema affettuosità o addirittura ‘panico’ secondo alcuni, che “la signorina” perse un orecchino d’oro.
Allora. il giovane e rampante Andreotti si fece consegnare anche l’altro monile, promettendole che gliene avrebbe fatto realizzare uno uguale da un suo amico orafo di Frosinone.
Ma – si dice – da quel giorno, la Pampanini non rivide neanche l’unico orecchino che gli era rimasto.
Forse che il giovane Andreotti lo conservò per sè come ricordo?