A proposito dell’ora legale,, forse non tutti sanno che, in Italia, l’ora legale fu introdotta la prima volta nel 1916, restando in uso fino al 1920.
Successivamente, tra il 1940 e 1948 – ovvero nel periodo della Seconda Guerra Mondiale – fu abolita e rispristinata più volte (curiosità: con la Repubblica Sociale istituita al nord da Mussolini, per due anni si registrò una spaccatura con il sud del Paese circa l’adozione del sistema), per essere definitivamente adottata nel 1965, in piena crisi energetica. Inizialmente, l’ora legale durava 4 mesi (dall’ultima domenica di Maggio all’ultima di Settembre), poi estesi a sei nel 1980 e, infine, a sette nel 1996, con inizio nell’ultima domenica di Marzo e termine all’ultima di Ottobre). Salvo altri saltuari aggiustamenti, nel 2010 questa durata è stata confermata in Italia, recependo un’apposita Direttiva del Parlamento Europeo.
Ma perchè si ricorre all’ora legale? Lo scopo è quello di consentire un risparmio energetico, grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. L’ora legale, in sostanza, induce ad un maggior sfruttamento delle ore di luce, che sono solitamente “sprecate” a causa delle abitudini di orario: ad esempio, se si è abituati a dormire sempre alle 23 alle 7, d’estate, il sole sorge ben prima; pertanto, utilizzando l’ora legale, è possibile sfruttare l’ora di luce dalle 6 alle 7 e ritardare di un’ora l’accensione della luce elettrica alla sera.
Dal 1996, tutti i paesi dell‘Unione Europea, la Svizzera e i Paesi dell’Est Europa adottano lo stesso calendario per l’ora legale. E’ interessante sapere che, in generale, i Paesi della fascia tropicale non adottano l’ora legale, in quanto la variazione delle ore di luce durante l’arco dell’anno è minima. Nell’emisfero australe, l’ora legale segue un calendario invertito. In Africa, l’ora legale è scarsamente usata. In Russia, dal 2011 è stata abolita l’ora solare (ovvero l’orario invernale, cioè quello corrispondente al fuso orario) mantenendo così tutto l’anno l’ora legale (ovvero l’orario estivo, cioè con gli orologi posti un’ora avanti rispetto al fuso orario).