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“CIAO, MI RICONOSCI?”.TRUFFATORE IN AGGUATO AL PARCHEGGIO DELL’OSPEDALE DI SORA.

Occhio alla truffa! Dove e quando meno te lo aspetti, c’è il malfattore di turno, pronto ad abusare della buona fede altrui.

L’ultimo caso di cronaca ha come scenario il parcheggio dell’ospedale di Sora, ma la tattica del malaffare non è nuova.

“Ciao, mi riconosci? Come stai?”. Si è sentito apostrofare così un uomo di settant’anni che, ieri pomeriggio, si trovava nell’area adibida alla sosta delle auto, nei pressi del presidio ospedaliero di località San Marciano. La voce proveniva dall’interno di un’auto – non meglio specificata – con il finestrino lato guida abbassato.

Il signore interpellato, colto di sorpresa, un pò per non fare brutta figura, un pò perchè quell’uomo gli sembrava veramente una faccia conosciuta, lì per lì, non si è tirato indietro al saluto. “Ti ricordi di me? – ha proseguito il malfattore di turno – abbiamo lavorato insieme“. I soliti convenevoli, parole di circostanza tra chi non si vede da tanto tempo. “La famiglia come va? Ti stai godendo la pensione, eh!?”. Frasi di un’apparente, normale conversazione. “E i tuoi figli cosa fanno? – ha incalzato il truffatore – Sai, il mio ora lavora in Svizzera e produce orologi preziosi. Vieni, sali in macchina che te li mostro e te li vendo a buon prezzo”.

Quella che avrebbe dovuto essere l’esca per il malcapitato di turno, è stato, invece, il campanello di allarme che ha smontato i progetti truffaldini del falso ex collega di lavoro, se non altro perchè l’uomo adescato, a quelle parole, si è ricordato di un fatto simile accaduto, qualche tempo fa a suo cognato, quando qualcuno, per la strada, aveva cercato di rifilargli orologi spacciati come preziosi, ma, in realtà, vere e proprie patacche.

Tanto è bastato al settantenne per accorgersi che era un imbroglio, prendere le distanze, salutare e salvarsi dalla truffa in agguato.

Ovviamente, con la divulgazione di quanto accaduto, l’auspicio di Soraweb è quello di sollecitare la massima attenzione da parte di tutti, onde evitare di incorrere in spiacevoli sorprese.

Sandra Raggi