Quella che si sta verificando nell’edificio scolastico “Edoardo Facchini” è senza dubbio una grave emergenza. Le piogge delle ultime ore hanno messo a rischio l’agibilità della struttura, con conseguenti rischi per i ragazzi e per il personale docente e non. L’auspicio comune è che la situazione possa tornare quanto prima entro i confini della normalità, poichè sul tema della sicurezza non devono esserci divisioni di carattere politico o ideologico.
In merito a quanto affermato dall’assessore Petricca, tuttavia, emergono alcuni interrogativi ai quali è necessario che venga data una risposta esauriente. Il primo riguarda la presunta imprevedibilità di quanto accaduto: se l’assessore, e quindi l’amministrazione comunale, era ampiamente a conoscenza delle criticità strutturali dell’edificio, come mai non si è provveduto a sanare tali carenze durante l’estate? Nei mesi della bella stagione, infatti, si era soliti programmare dei veri e propri test di resistenza per le scuole, al fine di verificarne la tenuta in occasione di eventi calamitosi come quello appena avvenuto. Evidentemente, quest’anno si è deciso di non fare un simile test oppure, nel caso sia stato eseguito, non è stato condotto nel migliore dei modi.
Ecco come, pur chiamando giustamente in causa il Genio civile, l’assessore Petricca avrebbe potuto garantire un maggior livello di sicurezza e prevenzione per la Facchini, anche andando ad attingere ad alcuni fondi destinati alle urgenze.
Per quanto riguarda, invece, la ditta esecutrice dei lavori di manutenzione effettuati qualche anno fa, è lecito chiedersi come mai, se tali lavori non sono stati ritenuti soddisfacenti, non si sia deciso di agire in giudizio a tutela degli interessi dei cittadini che usufruiscono della struttura. Stiamo parlando, infatti, di lavori iniziati nel luglio di appena 3 anni fa, per cui sussistono le condizioni definite dalla legge per un simile tipo di ricorso.
Quando lo stesso assessore Petricca, dunque, si affretta a dichiarare che il Comune oggi non può fare nulla, dovrebbe anche illustrare quello che il Comune avrebbe potuto fare prima e, non si sa per quale motivo, non ha fatto o non è stato in grado di fare.
Riteniamo giusto e doveroso impegnarsi per superare questo momento nel minor tempo possibile e limitando al massimo i disagi, allo stesso modo, però, è importante ripercorrere con chiarezza le tappe che hanno portato al verificarsi dell’emergenza, in modo da poter fare luce sugli errori fatti in passato e lavorare perchè non vengano più commessi.
Insieme per Sora