Da Gianluca Quadrini, consigliere comunale ad Arpino, nonchè consigliere provinciale di Forza Italia, riceviamo e pubblichiamo:
Ho letto oggi sulla alcune testate giornalistiche la difesa d’ufficio del sindaco di Arpino da parte del Sindaco di Sora e la cosa mi ha fatto sorridere non poco, visto che non capisco le motivazioni del perché un Sindaco di un paese vicino debba entrare gratuitamente sul merito di questioni che non riguardano il suo paese senza essere chiamato in causa.
Sorrido ancor di più quando a fare queste difese d’ufficio del Sindaco di Arpino, che tra l’altro è pure avvocato ma che però non sa difendersi da solo, è un Sindaco che non sta riuscendo, nel suo paese, a difendere se stesso.
È stato eletto a Sora perché si è candidato con il PDL ed ha ricevuto l’appoggio del partito ma grazie alla sua foga di amministrare da solo, ha espulso dalla maggioranza il partito di Forza Italia che lo ha eletto, cambiando lui stesso casacca. Ora si ritrova ad amministrare un paese con una risicatissima maggioranza di 9 consiglieri su 8 e poi, per ovviare a questa problematica di numeri, sta facendo decadere ingiustamente da consiglieri comunali coloro che lo hanno fatto eleggere.
Quest’ultima procedura, la decadenza, deontologicamente non si mette in atto nemmeno contro il peggior nemico politico.
Per finire poi alla mancata elezione da Consigliere Provinciale non riuscendo a farsi votare nemmeno dai suoi consiglieri di maggioranza.
Caro Sindaco non accetto certo lezioni da chi non sa gestire politicamente il proprio Comune tanto che alla candidatura alle provinciali con il voto ponderato, si sarebbe dovuto eleggere da solo senza aiuto di altri consiglieri comunali e quindi nemmeno questo semplice obiettivo è riuscito a centrare nella sua maggioranza.
Caro Sindaco la invito, pertanto, viste tutte queste problematiche, a pensare al suo paese, senza preoccuparsi della gestione amministrativo/politica dei paesi altrui che già da solo sta patendo le inefficienze, le superficialità e le incapacità amministrative di colui che difendi senza se e senza ma, il grande primo cittadino di Arpino.