Da Alice Pagliaroli, responsabile dell'Ufficio Stampa dell'Asd Ginnastica e Sora Calcio, riceviamo e pubblichiamo:
La trasferta attesa domani a Genzano deciderà le sorti della decima giornata di campionato. Contro il Cynthia servirà un Sora tutto cuore e grinta, che si lasci contagiare dalle motivazioni e dalla fame che sgorgano prepotenti dagli occhi del piccolo grande ex della gara, il talento classe ’94 Andrea De Marco, già sul taccuino degli addetti ai lavori, ispirato e decisivo in questa prima parte di stagione. L’attaccante ex Fidene, Lupa Castelli e, appunto, Cynthia, voluto fortemente dal DS Fabio Iengo, ha prima incuriosito per senso tattico e mestiere, e ha poi confermato le impressioni iniziali a suon di prestazioni importanti. Tiro, corsa, senso del sacrificio e quella sensazione inspiegabile che dal suo piede possa venir fuori qualsiasi cosa. Un ragazzo come tanti, ghiotto di maionese e coca cola, che più di tutto ama il tiramisù della mamma, ma che nella vita tra le cose che detesta, ce n’è una che proprio non sopporta, perdere. Emotivo e solare, con la faccia per bene e gli occhi che tradiscono qualsiasi verità, stregato dal sorriso di Ludovica, la donna che gli ha cambiato la vita e che, a detta sua, gli ha fatto mettere la testa a posto, sua nipote. «Qualsiasi gol dovessi segnare lo dedicherò a lei e alla mia famiglia».
Andrea, sei appena rientrato da un infortunio. Come ti senti?
«Mi sento meglio, quando affatico avverto ancora un po’ di fastidio, ma in generale va bene, e sono carico a mille».
Domani tornerai in quello che fino a pochi mesi fa è stato il tuo stadio. Che ricordo conservi?
«Per me questa gara ha un sapore diverso. A Genzano l’anno scorso ho trovato una vera e propria famiglia, dentro e fuori dal campo. C’era un ambiente sereno e assolutamente ospitale, mi hanno trattato benissimo, e questo non lo dimenticherò mai. Conservo ancora un ottimo rapporto con tutti, mi è dispiaciuto per come sia andata a fine stagione».
Quali stimoli pensi di aver trovato qui a Sora?
«Non è la mia prima esperienza in serie D, ma mai mi era capitata una tifoseria come questa. Avverto una grandissima responsabilità, una pressione positiva, e più me la sento addosso, più mi sento carico».
Come è cambiato Andrea rispetto a quello di Genzano?
«Credo che proprio il fatto di giocare in una piazza così importante e così esigente mi abbia fatto maturare. Qui c’è un altro modo di vivere il calcio, e per me è una sensazione nuova. Per cui mi sento diverso».
Cosa ti aspetti da questa stagione?
«Personalmente voglio seguire un mio percorso di crescita che mi porti a migliorare e a dire la mia in questa categoria, vorrei segnare quanti più gol possibile, che di certo non mi farebbe male. Come collettivo voglio raggiungere la salvezza velocemente per poi toglierci qualche soddisfazione in più. Come si dice, l’appetito vien mangiando».
Quali sono le tue sensazioni alla vigilia di questa partita, per te così importante?
«Non vedo l’ora di scendere in campo, da parte mia, e nostra in generale, c’è tutta la voglia e la grinta per continuare questa striscia positiva. Voglio vincere, e sono certo che con la nostra costanza sul campo, e con il supporto eccezionale dei nostri tifosi la vinceremo. Vorrei solo aggiungere una cosa, ci tengo a ringraziare pubblicamente, ora che ne ho l’occasione, la vecchia proprietà del Cynthia e in particolare il direttore Andrea Finocchi che ha creduto in me quando ero in difficoltà. Grazie di vero cuore».