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COMUNE DI SORA: SCOPPIA IL ‘CASO’ DELLA COMMISSIONE URBANISTICA. CHI L’HA CONVOCATA?

"Con te i conti li facciamo dopo". E fu così che i nodi cominciarono a venire al pettine. Solo che, come si dice, chi di spada ferisce, di spada perisce.

Rischia di diventare un 'casus belli' l'accertamento richiesto nel corso dell'ultima riunione del Consiglio comunale di Sora, in cui è saltato fuori che la Commissione Urbanistica sarebbe stata più volte convocata non da chi ne aveva il potere e il dovere, ma addirittura da un consigliere (di maggioranza) che non ne è neanche membro.

Quello svoltosi venerdì, è stato il primo Consiglio del dopo-crisi e del dopo-Bilancio, con lo scambio di postazione tra ex membri della maggioranza – Forza Italia – e neo 'assunto' nell'ammnistrazione Tersigni – il consigliere Enzo Petricca. Nonostante i nuovi equilibri siano maturati da settimane, non si è ancora riusciti a 'partorire' il nuovo Esecutivo cittadino. E, come se ciò non bastasse, altri bastoni sembrano poter intralciare il normale corso di chi governa la città.

La discussione, nel corso della seduta consiliare, si è incentrata sulla gestione degli impianti sportivi cittadini, con il consigliere Farina che ha incalzato il Sindaco e la maggioranza a dare spiegazioni che non sono arrivate con la dovuta chierezza con cui il richiedente chiedeva che fossero fornite.

Non solo. E' saltato fuori che, nel corso del 2014, la Commissione Urbanistica e Lavori Pubblici, presieduta dal capogruppo di maggioranza Celso Costantini, sarebbe stata ripetutatamente convocata non dal presidente, nè dal vicepresidente, ma addirittura da un consigliere che non ne fa neanche parte: Elvio Meglio. Il dubbio sarebbe sorto comparando la firma il calce alla richiesta di decadenza del Presidente del Consiglio, Giacomo Iula, e quella apposta, appunto, a tutta una serie di convocazioni della Commissione. In sede di Consiglio, in un clima non proprio rilassato, non si è riusciti a fare luce sulla questione. Quello che è certo è che i membri legittimi della Commissione – Farina, De Donatis e Lecce – hanno chiesto al Presidente Iula di fare in merito le verifiche del caso, paventandosi addirittura l'istituzione di una apposita commissione di garanzia.

Se si accertasse che la paternità delle firme non appartiene a chi di dovere, gli atti e i pareri adottati ogni volta dalla Commissione potrebbero risultare illegittimi e non validi, senza considerare le conseguenze relative alla eventuale falsità delle dichiarazioni rese quando, in Consiglio, sono state chieste spiegazioni.