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“CHE ‘NA MANO ANNANZE E N’ATA ARRETE”, GRANDE SUCCESSO PER ‘L’ALLEGRA BRIGATA’ E LA COMMEDIA IN DIALETTO SORANO

Riceviamo e pubblichiamo:

In tanti, martedì 30 luglio, hanno affollato piazza Mayer Ross per assistere alla divertente commedia in dialetto sorano “Che ‘na mano annanze e n’ata arrete”, nata da un’idea di Federico Mantova, messo in scena dalla compagnia teatrale sorana “L’Allegra brigata”. Il gruppo teatrale, diretto dal regista Federico Mantova, è riuscito a strappare sorrisi, risate e applausi a scena aperta. Nonostante il freddo che dalle prime ore della sera ha invaso piazza Mayer Ross, il pubblico è rimasto fino al termine della commedia per applaudire i componenti della compagine artistica.

“Un risultato esaltante – ha commentato il regista Mantova – quello raccolto dagli attori, ieri sera, visto che l’entourage che ho cercato di assemblare in questi mesi è di nuova costituzione… molti di loro non avevano mai recitato insieme. Possiamo dirci tutti ampiamenti soddisfatti.”

Grande prova degli attori protagonisti: Giorgio Bonomo nella parte di Franco Persicone, un calzolaio “filosofo”, Carolina Natalizio ha impersonato Donata, la moglie di Franco Persicone, mentre Kadia Colucci ha dato vita al personaggio della figlia Gisella, tutti e tre membri della famiglia Persicone. Detta famiglia, afflitta da due implacabili creditori, uno intrepretato da Massimiliano Mancini, l’altro da Federico Mantova che all’ultimo minuto ha sostituito il titolare della parte, Rocco Carnevale, bloccato al letto da un’influenza. Ma si sa… “the show must go on”… e quindi, lavoro straordinario proprio per il regista Mantova che è sceso in campo anche come attore.

Da appuntare anche i ruoli fondamentali dei due compari scalcagnati della famiglia Persicone, il compare Sandro nella cui parte si è distinto Vittorio Taglione e nella parte della moglie di questi, Mariella, interpretata dalla brava Giovanna Caschera.

A chiudere in bellezza, arrivano Remigio Tomolillo, il quale recitava nella parte dello zio che proviene dall’Italia Settentrionale, da tutti creduto ricco, mentre invece si rivelerà come l’ultimo degli spiantati e Stefano Lucarelli al quale è stato affidato il ruolo del severo esattore di banca.

Al coro dei complimenti finali, si è aggiunto anche il primo cittadino di Sora, il dott. Ernesto Tersigni, il quale presente alla manifestazione, si è congratulato anche per la scelta appropriata delle scenografie nonché per l’accuratezza degli arredi, entrambi curati da Vincenzo La Posta, Carolina Natalizio e Alessia La Posta.

Una serata teatrale, insomma, all’insegna dell’allegria e non solo… alla riscoperta della vecchia cara lingua sorana, troppo spesso dimenticata dalle giovani generazioni.