Non sembra aver prodotto la tanto auspicata chiarezza, purtroppo, l’audizione della Commissione Politiche sociali e Salute tenutasi questa mattina in Consiglio Regionale. Tema del giorno, la situazione relativa all’ospedale di Sora e, più in generale, all’offerta sanitaria della provincia di Frosinone. Hanno partecipato ai lavori, oltre ai consiglieri regionali Buschini, Abbruzzese, Barilllari, Lena e Aurigemma, anche la manager Asl Isabella Mastrobuono, il responsabile della cabina di regia del Sistema sanitario regionale, Alessio D'Amato, ed i sindaci di Sora e Alatri, Ernesto Tersigni e Giuseppe Morini.
I sindaci Tersigni e Morini hanno rivolto un duro attacco ai vertici regionali e dell’Asl frusinate, denunciando una situazione arrivata ormai all’emergenza più assoluta. Dall’altro lato, sia Isabella Mastrobuono che Alessio Damato hanno assicurato che, a partire da subito, si attuerà un solido percorso di potenziamento dei vari presidi sanitari della provincia. Mario Abbruzzese, attraverso il suo profilo Facebook, ha invece riportato un episodio molto significativo: “Dopo che ho chiesto impegni precisi durante il mio intervento in commissione Sanità – scrive il consigliere regionale di Forza Italia – D'Amato ha pubblicamente sconfessato la Mastrobuono circa la previsione del Dea di 2 livello a Frosinone e del Dea di 1 livello a Sora, sostenendo che ad oggi non ci sono le condizioni per l’istituzione di entrambi e che gli stessi verranno realizzati molto probabilmente a Latina e Belcolle”.
La situazione, pertanto, appare ancora molto fluida. L’unico fatto certo è rappresentato dalla continua emergenza in cui versano l’ospedale ‘SS. Trinità’ e tutte le strutture sanitare del territorio. Ad ogni buon conto, qui di seguito riportiamo il comunicato stampa ufficiale emesso dal Consiglio Regionale del Lazio, nel quale, tra le altre cose, si riporta l’annuncio di Alessio Damato di una conferenza sanitaria provinciale, da organizzarsi a settembre, nella quale verranno fornite tutte le risposte ai dubbi dei cittadini.
“Il vicepresidente Antonello Aurigemma (Pdl-Fi) ha così motivato la necessità dell'incontro: "Da maggio a oggi abbiamo raccolto ripetuti allarmi per una mancanza di pianificazione, che ha gettato nello sconforto cittadini e professionisti sanitari. Abbiamo quindi voluto favorire un faccia a faccia chiarificatore tra gli amministratori locali e i vertici della sanità regionale".
Il suo collega di partito Mario Abbruzzese si è quindi detto preoccupato della riduzione del volume di attività di alcuni reparti: "Non vediamo una luce in fondo al tunnel e ci vediamo costretti a intraprendere azioni forti sul territorio per tutelare il diritto alla salute dei nostri concittadini". Mauro Buschini, del Partito Democratico, ha voluto storicizzare la sofferenza patita dalla sanità della provincia di Frosinone: "Paghiamo la scellerata scelta delle macroaree assunta dall'allora commissario Polverini, che ha di fatto depotenziato le province a vantaggio della città di Roma".
Una situazione che, a giudizio del consigliere del Movimento 5 stelle Davide Barillari, "finisce per favorire il ricorso al settore privato, a fronte di risposte tardive ed evasive da parte dei vertici della sanità regionale, pur a 15 mesi dall'insediamento". Maria Teresa Petrangolini (Per il Lazio) ha infine sottolineato quanto sia centrale la buona organizzazione del personale per offrire il miglior servizio possibile: "Apprendiamo che tanti professionisti sono in malattia da lungo periodo o hanno diritto a un minore aggravio, non garantendo ad esempio i turni di notte. Non serve quindi aggrapparsi all'apertura del reparto in sé, se non si affronta con decisione anche il problema della gestione di chi lavora per il Ssr".
Circostanze, queste ultime, confermate dal direttore generale Isabella Mastrobuono, che nel suo intervento ha evidenziato alcune peculiarità dalla propria azienda sanitaria: "Il livello di contenzioso con i dipendenti è altissimo e rischia di paralizzare interi settori d'attività; inoltre ci confrontiamo con un evidente squilibrio dei carichi di lavoro: professionisti assenti o esentati da compiti gravosi convivono con medici e infermieri con settimane di ferie non ancora godute in virtù della loro abnegazione che non li porta a lasciare mai sguarniti i propri reparti. E' solo per garantire il diritto alle ferie di questi lavoratori che abbiamo calendarizzato gli interventi chirurgici durante il periodo estivo, come fanno tutte le strutture ospedaliere".
Sentite le parti, Alessio D'Amato ha annunciato per il mese di settembre una conferenza sanitaria provinciale con il commissario Zingaretti per fornire tutte le risposte dovute alla cittadinanza. "Nelle scelte finora intraprese – ha dichiarato – ci siamo posti soprattutto l'obiettivo dell'innalzamento della qualità dei servizi offerti. Nessuna riduzione di posti letto è prevista nei presidi ospedalieri della provincia. Anzi, tutti i presidi avranno una tendenza all'aumento. Sarà però importante non creare doppioni e favorire processi di razionalizzazione. Detto questo, ogni rivoluzione passa attraverso il consenso, soprattutto dei lavoratori. Perciò chiedo alla direzione generale di favorire quanto più possibile processi di condivisione e concertazione.
"Abbiamo ricevuto delle importanti risposte sulla programmazione a medio lungo termine – ha commentato al termine dell'audizione il presidente Rodolfo Lena – ma è nell'immediato che bisognerà trovare soluzioni soddisfacenti per tutti. Oggi abbiamo una situazione in cui la metà dei parti, delle chemioterapie e degli interventi chirurgici viene effettuata fuori dalla provincia di Frosinone, prevalentemente sulla città di Roma. Queste criticità si contrastano con la piena integrazione tra ospedali e servizi sociosanitari territoriali, come stiamo già prevedendo nei nostri Piani operativi, che saranno presentati alla Commissione il prossimo 4 agosto dal commissario Zingaretti in persona".