Ieri al cinema teatro di Isola del Liri
la proiezione del docufilm premio Oscar No Other Land
Il Comitato Direzionepace porta nel territorio una testimonianza autentica. No Other Land è un docufilm girato in Cisgiordania tra il 2019 e il 2023 grazie alla collaborazione (possibile) tra palestinesi e israeliani.
Una pellicola che ha ricevuto l’Oscar tra le irritanti polemiche della comunità ebraica che si oppone e si è sempre opposta alla verità. Il dott. Luciano Conte, consigliere comunale a Sora e membro di Assopace Palestina, introduce l’evento ricordando che la narrazione mediatica, di questi e altri fatti, è distorta per renderla funzionale al Potere.
Il docufilm rivela in maniera più incisiva di qualunque altra modalità cinematografica, che le persecuzioni sono reali, le demolizioni all’ordine del giorno, i proiettili colpiscono indiscriminatamente, i morti tra i civili hanno un nome, i bambini e le donne che soffrono hanno dei volti, non sono attori di una storia da intrattenimento. Il popolo Palestinese subisce un’ingiustizia sistematica materiale e psicologia finalizzata all’allontanamento e all’annientamento da parte delle autorità israeliane e dei coloni che si rendono colpevoli, con l’appoggio dell’esercito, di atti deplorevoli nei confronti dei pacifici abitanti dei villaggi rurali in Cisgiordania.
La falsa narrazione dei media racconta che Hamas fa propaganda per assoldare terroristi. Hamas non ne ha bisogno, Israele, con i suoi atti criminali, giorno dopo giorno alimenta odio e disperazione naturalmente sfocianti in una resistenza che per forza di cose da pacifica diviene armata.
Se in poco più di un’ora di proiezione, nelle poltrone di un cinema, gli spettatori hanno sentito montare in loro rabbia, ci si chiede come soprusi ripetuti nel tempo, da decenni, non possano consumare un animo per quanto pacifico? È così che nasce quello che loro chiamano un terrorista. In realtà, secondo il vocabolario, è un partigiano: appartenente a una formazione irregolare armata nel proprio territorio invaso dal nemico dove non si può che resistere.
Filomena Perruzza
