Sabato 14 dicembre 2024, alle ore 17:30, presso il Teatro comunale di San Donato Val di Comino si terrà la presentazione del volume di poesie di Giovanni Bianco “San Donato Val di Comino: lo scrigno dei miei ricordi”. La manifestazione, organizzata nell’ambito delle manifestazioni natalizie di San Donato, è organizzata dal Comune e dall’Associazione Pro Loco, dal Museo del Novecento e della shoah, dall’Archeoclub Val di Comino e dalla Scuola di Musica “La chiave giusta”. Sarà ospite Lucio Aschettino, presidente del Tribunale di Cassino.
MUSICA, POESIA E LEGALITA’
Il programma prevede i saluti di Enrico Pittiglio, sindaco di San Donato Val di Comino, di Rosanna Tempesta, presidente dell’Archeoclub sede val di Comino e di Luca Leone, coordinatore del Museo del Novecento e della Shoah. A seguire, l’Autore dialoga con Lucio Aschettino, presidente del Tribunale di Cassino. A moderare è Arturo Buongiovanni, mentre le letture e l’accompagnamento musicale sono curati dalla Scuola di Musica “La chiave giusta” di San Donato. A seguire, concerto per violoncello solista del Maestro Giovanni Di Costanzo. Al termine della serata: degustazione della Birra Articolo 21 prodotta da (r)esistenza anticamorra che gestisce il bene confiscato “Officina delle culture Gelsomina verde” a Scampia (Napoli).
LE PAROLE DELL’AUTORE
«Sono versi messi giù, spesso di notte, o magari accanto a un camino, nelle fredde ma, calde serate d’inverno. Vogliono essere solo un modo per trasmettere sensazioni e sentimenti. Emozioni ingenerate e rinnovate da un piccolo meraviglioso borgo ai piedi di un bosco incontaminato, dove il tempo sembra essersi fermato. San Donato Val di Comino è per me uno scrigno di intimi ricordi. Un cofanetto che ho inteso aprire, perché mi sembra giunto il momento di rivivere e condividere quelle emozioni vissute nella prima maturità e che riprovo ogni volta che torno, e ogni volta che, come una volta, dallo “chalet” mi incammino lungo il Tracciolino per raggiungere quella che, solo per noi, era “la collina di Serafina”».
LE IMPRESSIONI DI LUCIO ASCHETTINO, IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI CASSINO
Quando ho ricevuto dall’avvocato Giovanni Bianco la richiesta di presentare questa raccolta di versi ho accettato senza rifletterci troppo a lungo. Mi sembrava piacevole l’idea di rinnovare le occasioni di incontro con un professionista che ho sempre stimato e rispettato per il suo impegno professionale oltre che per la serietà e la passione che ho colto nel suo modo di esercitare la professione forense. Mi aspettavo però che, seppure in versi, il libro fosse la solita riflessione del giurista, come ce ne sono ormai tante, seppure in forma di romanzi o di saggi. Come si sa, quella dei giuristi è una categoria che si diletta a scrivere, forse perché vive di parole, e le parole, di solito, le sa usare bene per cui, quando è alla ricerca di un hobby da praticare finisce, inevitabilmente, con lo scegliere di utilizzare la tecnica e il talento che le appartengono manovrando, in maniera più o meno sapiente, le parole. I Giuristi rivendicano così la propria libertà rispetto alla professione scegliendo cosa scrivere, ma finiscono, il più delle volte, fatalmente, con l’usare questa libertà per narrare ciò che hanno conosciuto. E invece, Giovanni Bianco è riuscito a prendermi in contropiede, narrando del suo personale vissuto, descrivendo il suo rapporto, davvero speciale, con una persona e con il modo che a quella persona apparteneva. Lo ha fatto descrivendo non solo luoghi, ma accompagnando tale descrizione a riflessioni profonde su momenti e sensazioni che rimandano al suo intimo vissuto. Aprendo una finestra sulla propria anima.