Una passeggiata domenicale, specialmente se di mattina presto, può servire a capire molte cose e a riflettere sul contesto in cui viviamo. E’ proprio quello che è accaduto ad un lettore di Soraweb, che ha voluto condividere con noi le sue (amare) considerazioni su ciò che accade a Sora negli ultimi tempi. Questa la lettera che ci ha inviato, che pubblichiamo integralmente.
Gentile redazione,
Comincio subito scrivendo quello che è sempre stato un mio pensiero, a dire il vero condiviso da molti: quando una società comincia a non avere più rispetto dei morti, la degenerazione morale di un popolo è ben avviata. Non siamo arrivati ancora a quel punto ma, lo dico per chi si trovasse a visitare il cimitero di Sora, le premesse sembrano esserci tutte. Da anni sono abituato, ogni domenica mattina, a fare visita ai miei parenti defunti, e ho potuto toccare con mano il crescente degrado in cui il cimitero è stato gettato ormai da troppo tempo, in special modo negli ultimi mesi. Dopo l’incomprensibile taglio di quei magnifici cipressi (esistevano metodi alternativi per evitare che danneggiassero le tombe!) la situazione è precipitata: le radici che ingombrano il passaggio sono rimaste, alcune tombe tra le più vecchie sono quasi divelte, calcinacci e intonaci dappertutto, e potrei andare oltre! Se questo è il rispetto che una società evoluta deve a chi non c’è più, figuriamoci per i vivi.
Presto detto: il verde urbano è praticamente sparito, alberi prima magnifici sono stati potati senza ritegno e, nel peggiore dei casi, addirittura sradicati e sostituiti con fragili arbusti del diametro di due centimetri. Questo è inconcepibile! Sottolineo che non bisogna andare in Emilia Romagna o in Umbria per avere esempi migliori, basta fare una trentina di chilometri e guardare le strade di Cassino e gli alberi che le delimitano. Evidentemente non sappiamo neanche copiare. E che dire, poi, del Parco Santa Chiara, che praticamente è rimasto senza erba?
Il decoro urbano non esiste più: l’assenza dell’amministrazione si vede in ogni angolo della città, come ad esempio nelle strade: dissestate, irregolari, pericolose per tutti. E’un’impresa, ormai, trovare una strada adeguatamente asfaltata ed illuminata, senza contare il famoso esperimento di circolazione in Piazza Risorgimento che qualcuno, prima o poi, ci dovrà spiegare. Un assenza che si nota anche dal punto di vista commerciale: basta fare un giro in centro per accorgersi di quante attività hanno chiuso o stanno chiudendo, per via della mancanza di una qualsiasi tutela, che ha portato gli imprenditori della zona a bloccare ogni genere di investimento.
E’ stato questo lo scenario che mi sono trovato davanti la scorsa domenica e che mi ha fatto fare questa riflessione così amara: la provincia di Frosinone è in crisi nera, lo sappiamo bene, ma Sora è ad un livello ben più basso.
Lettera firmata.