IL COMMENTO

La potenza del reality show

Uno dei problemi principali della crisi sociale che stiamo attraversando risiede nella “individualizzazione delle esistenze”.

Un meccanismo perverso quanto potente dei mezzi di comunicazione, alimentato dai grandi potentati economici, ha spinto le persone, attraverso i nuovi strumenti di comunicazione e social media, a vivere separati gli uni dagli altri, così da avere una società impaurita e impotente di fronte alle grandi difficoltà che la crisi sociale ed economica, generate dalla delocalizzazione (figlia della globalizzazione), hanno determinato negli individui.

Le masse urbane, e non solo, ormai impotenti, non hanno più gli strumenti per pensare ed agire in modo collettivo. E’ venuto meno ogni collante sociale, unico strumento che rassicura gli individui in quanto componenti di una collettività. 

Come dice Zygmunt Bauman, nel suo “Paura liquida”: “questo libro, in altre parole, è solo un invito a pensare di agire, e ad agire consapevolmente… di avvertirci del tremendo compito che dovremo certamente affrontare  (che lo sappiamo o no, che lo vogliamo o no) per gran parte di questo secolo, nella speranza che l’umanità sappia portarlo a termine e, alla fine, si senta più al sicuro e sicura di sé di quanto non fosse all’inizio”.

Giuseppe Filippi