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LA DISPERAZIONE DI ELISA, EX LSU, GRIDATA A ZINGARETTI: NON GIOCATE SULLA NOSTRA PELLE!

‘E’ lecito, morale e umano giocare sulla pelle delle persone?’ Ecco la domanda principale che Elisa, una degli ex Lsu del Comune di Sora, pone a Nicola Zingaretti, governatore della Regione Lazio. Un interrogativo che, in sé, racchiude la disperazione e l’angoscia per un futuro ‘chiuso’ alla speranza. Elisa, che si fa coraggiosamente carico della situazione di tutti i suoi colleghi, è una di coloro che, da anni, contribuisce in maniera decisiva al funzionamento dell’ente comunale: lei, come tutti, non può accettare che, dopo incredibili sacrifici e dopo aver, finalmente, conquistato una relativa tranquillità, la posizione degli ex Lsu possa tornare in pericolo per motivi meramente burocratici e non riconducibili alla qualità del lavoro espresso. Vi proponiamo, qui di seguito, la lettera che Elisa ha inviato al presidente Zingaretti, nella speranza che la Regione Lazio possa davvero ricordarsi di queste persone.

Egregio Presidente,

approfitto di questa insperata occasione per sottoporle una importante richiesta. Sono Elisa , abito a Sora (Fr), le scrivo per evidenziare la grave situazione che si sta verificando nella nostra Regione, che riguarda i Comuni di tutto il territorio e da vicino anche 48 famiglie (la mia compresa) della mia città e la prego di voler intervenire a favore di noi Dipendenti.

Considerando che, il nuovo governo ed in particolar modo il PD, nella sua persona e in quella del Presidente del Consiglio, è così attento e sensibile ai GRAVI disagi procurati dalla mancanza di lavoro ed alla cura del benessere dei Cittadini, chiedo che il Consiglio Regionale, rivaluti proposte e risoluzioni del caso, rendendole più congrue alla definizione di questa gravosa e straziante questione, tenendo conto dei nostri grandi disagi, che in alcuni casi rasentano la disperazione..

Mi faccio carico di perorare la causa di tutti i lavoratori che versano nelle nostre condizioni ed in particolare, voglio farle conoscere la storia che mi riguarda più da vicino insieme ai miei colleghi: i nostri gravissimi disagi nel territorio ed i gravi problemi economici. Siamo un gruppo di dipendenti Comunali ex L.S.U. di Sora appunto, diamo il nostro contributo all’Ente dal 1994, con abnegazione e competenza, cresciuti e invecchiati in questa realtà. Con il tempo alcuni di noi (diciamo i più “fortunati”), sono stati assunti dall’Ente come da “Convenzione” stipulata con la Regione Lazio a suo tempo. Purtroppo, il rispetto dell’Iter per la stabilizzazione ha avuto ritardi e periodi di “arresto”, quindi, arrivati al 2010 non tutti ancora erano assunti.

In quell’occasione la Regione, ha stanziato dei fondi (Comunitari), permettendo ai Comuni di assumerci (tramite lo svolgimento di una prova), con contratto part- time, caricandosi Essa l’onere economico di queste stabilizzazioni fino al 2016. Così, finalmente, il 31 Dicembre 2010, dopo tanti sacrifici, siamo stati assunti e ci siamo sentiti giustamente gratificati e un pò rasserenati ; di certo poco più di 600 € al mese non sono una “vittoria”, però è stata almeno una rassicurazione sul futuro.

Ora…a tre anni dalle nostre assunzioni si è “scoperto” che, i fondi utilizzati per la nostra “stabilizzazione” non erano appropriati e come risoluzione la Regione, come lei sa, “stipula” una NUOVA CONVENZIONE con gli Enti ed i Sindacati che…. CI “SCARAVENTA” TUTTI IN UN NUOVO BACINO LSU!!!!!!

Domanda: “ E’ lecito, morale e UMANO, giocare sulla pelle delle PERSONE????” MAI!! … e poi, tutte figure al di sopra dei 40 anni, che vivono già in difficoltà purtroppo, in un territorio “morto” in una città che (una volta fiorente), non offre nulla ai nostri ragazzi, figurarsi a persone “Mature”!!!!

Presidente, la prego cortesemente di interessarsi di questa vicenda e di “cercare” e trovare, unitamente a tutti gli Enti interessati, soluzioni adeguate e dignitose. Sono certa che se VOLETE, unendo gli intenti, le forze e la sensibilità, POTETE! Tornando nel “Bacino” perderemmo quei pochi diritti e quelle già esigue certezze che abbiamo. Davvero, siamo alla disperazione…

Di certo ha problemi più gravosi e urgenti, però, nel nostro “piccolo” sentiamo di farne parte! In attesa di una sua cortese risposta e gradito riscontro, le porgo cordiali saluti da noi tutti lavoratori dipendenti.

Grazie, Maria Elisa Barone.