VALLE DEL SACCO, COLDIRETTI FROSINONE AUDITA DALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE
Savone: “Chiediamo atto risolutivo che svincoli i terreni interessati ed esenti a contaminazione,
come dimostrano i controlli a cui sono sottoposti da 18 anni”
“L’audizione parlamentare convocata dalla Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati sulle criticità ambientali nel sito di interesse nazionale (Sin) Bacino del fiume Sacco, rappresenta un grande passo avanti e quell’attenzione necessaria ad un problema che da anni affligge il mondo agricolo”. Così il presidente di Coldiretti Frosinone, Vinicio Savone, che è stato audito ieri mattina dalla commissione parlamentare presieduta dal vicepresidente Francesco Battistoni, alla quale era presente anche il deputato Aldo Mattia.
“E’ fondamentale trovare una soluzione – spiega Savone – e mantenere alta l’attenzione su una vicenda che penalizza ancora il settore agroalimentare di un’area che, lo ricordiamo, risulta essere una delle più produttive di Frosinone con la presenza cerealicola e di allevamenti zootecnici”. Un’area che è costantemente sottoposta ad analisi specifiche dalle quali emerge che i paramenti sono nella norma.
“Siamo soddisfatti di questo incontro – aggiunge Savone – e ringraziamo la Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati, che ci ha convocato e dato la possibilità di rappresentare quelle che sono le difficoltà e le necessità del mondo agricolo e soprattutto di un territorio che merita di essere riscattato. Dopo 18 anni siamo ancora vincolati a due delibere emesse dall’ufficio commissariale, nominato dal Ministero, che interdivano alle coltivazioni i terreni lungo le sponde del fiume Sacco a 100 metri di distanza sia a destra che a sinistra del bacino”.
Una perimetrazione che doveva essere provvisoria e cautelativa a causa dell’emergenza, ma che ancora oggi è in vigore. “Ne chiediamo con forza il superamento – prosegue Savone – dal momento che questi vincoli impediscono agli agricoltori di lavorare con programmazione. Servirebbe inoltre uno snellimento dell’iter burocratico per le aziende agricole che si trovano all’interno del Sin”. Aziende che vengono costantemente monitorate e sottoposte ad esami dei campioni del latte ogni mese da parte della Asl e degli organi di controllo competenti.
“E’ necessario lo sviluppo in termini di immagine delle aziende – conclude Savone – che ancora vengono discriminate insieme ai loro prodotti. Chiediamo un atto risolutivo affinché si dia un’etichetta diversa a quest’area e si svincolino dai limiti i terreni agricoli a ridosso del bacino di fiume Sacco, che sono stati sottoposti da 18 anni a controlli e sono risultati esenti da qualsiasi contaminazione”.