Pubblica tutto la Pro Loco, ma proprio tutto. Tranne i bilanci. Ed a volte sconfina nella politica. Come qualcuno polemicamente ha fatto notare in questi giorni.
E così sulla pagina social dell’associazione di piazza Municipio, addirittura da dieci anni guidata sempre dallo stesso presidente, transitano immagini, iniziative, compleanni, avvenimenti, attività di ogni genere ed altro ancora. Tanto altro, compresi una serie di slogan lanciati a casaccio, tra enfasi e superlativi abusati, giusto per fare un po’ di caciara (la città degli sposi… gli asini volano… etc).
Tutto comunque nello spirito e nella missione insita nel ruolo sociale che essa svolge a titolo di volontariato a favore della comunità. Alla quale tuttavia non arrivano informazioni sui quattrini che entrano ed escono, la maggiorparte dei quali sono pubblici, cioè della gente (da Regione, Comune, Comunità montana…).
Ad occhio e croce nell’attuale gestione diverse centinaia di migliaia di euro, tutti o quasi ‘girati’ dal Comune, che di fatto con la Pro Loco ha un rapporto di esclusiva. Ed essendo soldi pubblici magari sarebbe il caso di spiegare come vengono utilizzati. Ma non c’è niente da fare. I bilanci dell’associazione sono top secret. La natura privatistica senza scopo di lucro della realtà fondata nel 1970 probabilmente non obbliga a farlo. Ma la curiosità cresce, anche a fronte di liquidazioni importanti (quasi 40mila euro l’ultima). Ed allora perchè non renderli noti alla gente? Che c’è di male? Il principio della trasparenza non vale in quell’ufficio?
Se occorre siamo a disposizione per la divulgazione.
Intanto al presidente va ricordato l’articolo 3 lettera f dello Statuto che recita: si adopera affinchè sia richiamata l’attenzione delle autorità competenti su specifici problemi locali, la soluzione dei quali sia di interesse, direttamente o indirettamente, anche per il movimento turistico del luogo.
In dieci anni quante volte è stata richiamata l’attenzione…
Luciano Nicolò