C’è un pizzico di soranità ne “La Grande Bellezza”. Ce lo ha ricordato questa mattina l’amico e collega Gianpiero Pizzuti nel suo articolo pubblicato sull’edizione odierna de Il Messaggero.
Infatti, una scena del film premiato con l’Oscar è stata ambientata in una sala di un night club di Roma, allestita da Vladimiro Di Folco, padre arpinate, madre sorana e lui che dichiara “A Sora devo tutto”.
Per una città che accoglie questo complimento da parte di un artista che ha vissuto tra Roma, New York e Parigi, si può ben dire che è una vera e propria dichiarazione d’amore!
Quest’occasione dovrebbe servire a farci scuola. Viviamo nella bellezza naturale della nostra città, Sora, ma forse troppo spesso la diamo per scontata e non la valorizziamo come dovremmo.
La storia quotidiana, poi, parla ormai da anni di frotte di giovani sorani che lasciano la riva del Liri per andare a studiare altrove, spesso per non tornare più a casa perché, purtroppo, è lontano da qui che si vedono le sole occasioni di una realizzazione professionale all’altezza delle aspettative e dei sogni di ciascuno.
Ma la domanda è: ci vuole più coraggio ad andare via o a restare? Chi può risollevare questo territorio se non la passione, l’amore e la bellezza mentale di chi in questa città è nato?