COMUNE

San Donato Val di Comino – Bilancio, la spunta l’opposizione

“E’ una ammissione di colpa, il riconoscimento che la minoranza aveva ragione. Per la maggioranza è una debacle politico amministrativa che si sarebbe potuta evitare. Bastava che il Sindaco Enrico Pittiglio, anche nella sua veste tecnica di responsabile del servizio finanziario, riconoscesse i giusti rilievi della minoranza, che non si poteva procedere ad approvare il bilancio di previsione esercizio 2023 – 2025 nel consiglio comunale del 21-12-2022 perché alcuni documenti previsti dal regolamento di contabilità non erano stati messi a disposizione dei consiglieri comunali per i dieci giorni previsti e accettasse il rinvio della deliberazione formulato dalla minoranza in spirito di collaborazione nel corso della seduta. Meraviglia tanta leggerezza e superficialità in un politico come Pittiglio, che si vanta della sua esperienza!”.

Queste le parole del consigliere del Comune di San Donato Val di Comino e capogruppo consiliare del gruppo di minoranza “Rivoluzione democratica”, Avv. Enrico Perrella, a commento di un fatto quasi unico nel suo genere nel panorama amministrativo degli ultimi anni.

In conseguenza del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, promosso il 20 aprile scorso dal capogruppo di minoranza, assistito e difeso dall’Avv. Francesca Messore del Foro di Cassino, contro la delibera consiliare del 21-12-2022 di approvazione del bilancio di previsione 2023 – 2025, la Giunta del Comune di San Donato il 26 aprile ha deciso di rinnovare la procedura di approvazione del medesimo bilancio e di ridepositare presso l’ufficio di segreteria gli atti previsti per dieci giorni, a far data sempre dal 26 aprile, riconoscendo la fondatezza dei rilievi di illegittimità sollevati, in sostanza la violazione dell’art. 15 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale e dell’articolo 10 del Regolamento di contabilità.

L’Avv. Francesca Messore sottolinea che tale ricorso contro il Comune di appartenenza è eccezionalmente consentito ai consiglieri comunali quando vengono violate le loro prerogative e funzioni connesse al munus publicum esercitato e che la fondamentale questione di legittimità sollevata è, come indicato nel ricorso, la seguente: “Il mancato rispetto dei termini prescritti dal Regolamento (e, in ogni caso, di termini comunque adeguati) per consentire ai consiglieri di analizzare in modo compiuto la documentazione a corredo del bilancio e presentare eventuali osservazioni o emendamenti, ha precluso ai consiglieri, in radice, ogni possibile controllo, con conseguente impossibilità di partecipare attivamente alla discussione nel merito del provvedimento da adottarsi e di esercitare le funzioni relative all’incarico rivestito, esercitando eventualmente anche il potere di proporre emendamenti”.

La decisione della Giunta si basa essenzialmente sul fatto che qualora il ricorso fosse stato accolto e non vi fosse stata una valida e legittima delibera di approvazione del bilancio di previsione alla data di scadenza dei termini previsti dalla legge si sarebbe potuta configurare, a seguito dell’apposita procedura, una ipotesi di scioglimento del Consiglio comunale ai sensi dell’art. 141 Testo Unico Enti Locali. La maggioranza è stata fortunata ed ha scampato questo pericolo grazie al differimento disposto a livello nazionale del termine ultimo per l’approvazione al 31-05-2023, originariamente fissato al 31-03-2023 e poi al 30 aprile, ma senza dubbio la minoranza segna un punto a suo favore!