Dopo la bella cerimonia di apertura del 9 ottobre scorso, svoltasi presso il Parco Santa Chiara e la
Cattedrale di Sora, si è ufficialmente inaugurato il nuovo anno sociale del gruppo Scout AGESCI
(Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) Sora 1.
In quella stessa occasione si è celebrato il rito della consegna delle “pellicce” (i fazzolettoni con i
colori del gruppo scout sorano), a suggello dell’ingresso dei nuovi fratellini e sorelline nel “Branco
del Popolo Libero”. Allo stesso tempo, durante la celebrazione eucaristica, anche al parroco della
Cattedrale, don Ruggero Martini, è stato donato il fazzolettone del Sora 1.
Il primo periodo del nuovo anno scout sarà interamente dedicato alle attività della branca L/C (quella dei Lupetti, bambini/e dagli 8 agli 11 anni), il cui motto, nonché principio ispiratore, è “Del
nostro meglio”.
Già dai primi incontri di ingresso e conoscenza, partiti con il primo sabato dello scorso mese di
settembre, che hanno attirato la curiosità e il pieno interesse dei bambini/e e dei loro genitori, questi
ultimi si sono potuti approcciare con la metodologia scout, anche grazie alle attività di volta in volta
pensate e “giocate” dai Capi Scout per i quali, come insegna il fondatore del Movimento Scout Lord
Robert Baden Powell, “Il segreto di un’educazione efficace è convincere ogni allievo a imparare da
sé, invece di istruirlo cercando di infilargli dentro solo delle conoscenze stereotipate”.
Le riunioni sono fissate per ogni sabato, a partire dalle ore 16.30 (per terminare alle ore 18.30);
queste si svolgeranno (in questo primo periodo) prevalentemente presso i locali della Cattedrale di
Sora ma, quando le condizioni climatiche lo permetteranno, anche all’aria aperta, presso l’attiguo
Parco Santa Chiara.
Il gruppo Scout AGESCI Sora 1, dunque, invita tutti coloro che fossero interessati, a “vivere il
gioco scout”, con la consapevolezza che, come diceva Baden Powell, in queste sue frasi rimaste
nella memoria della metodologia dello scautismo internazionale, “Quando guardate, guardate
lontano, ma anche quando credete di star guardando lontano, guardate ancor più lontano, perché
nessuno può attraversare la vita, come non può attraversare un terreno di campagna, senza lasciare
tracce dietro di sé, e quelle tracce potranno essere utili a chi verrà dopo per trovare la sua strada”,
ma anche “L’uniforme crea fratellanza, poiché una volta adottata universalmente copre tutte le
differenze di classe e di provenienza”.
Per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere ai capi Branca Catia (tel. 349.5753779) e Antonio
(tel. 366.2778731).
