Di Antonella Piccirilli
Sarà che gli ospiti del dormitorio, anche se vivono in una situazione di provvisorietà al Centro Servizi Caritas di Via Costantinopoli a Sora, si sentono come in famiglia, sarà che don Akuino Toma Teofilo, è maestro nel coinvolgere “tutti” nel fare “tutto”, sarà che il nostro vescovo Gerardo non è secondo a nessuno nell’accoglienza verso il prossimo e nel privilegiare chi è in difficoltà… certo è che il Natale, presso la Caritas diocesana è stato un momento davvero speciale.
Circa 40 ospiti, con tanto di invito, hanno preso parte al pranzo della festa, nel locale risistemato in pochi giorni per l’occasione e consumato insieme con mons. Antonazzo, con don Akuino e diversi volontari che hanno presentato un menù da chef, dall’antipasto composto da melone, grissino con prosciutto, olive, ricottine, ai primi con fettuccine al ragù, ravioli di ricotta e spinaci con panna, fino all’agnello, pollo, salsicce al forno, piselli, funghi, patate al forno, insalata, frutta e gli immancabili dolci tipicamente natalizi.
Diverse decine di persone, segnalate da diversi punti della nostra Diocesi, molti italiani, qualcuno extracomunitario, alcuni bambini, sono stati accolti e avvolti dalla serenità e dal clima di festa caratteristica del Natale: luci colorate, addobbi, tovaglie decorate, piatti e bicchieri rossi, candeline e perfino l’abete in cortile. Ma soprattutto il sorriso e la cordialità dei volontari che hanno contagiato un po’ tutti, sia gli ospiti del dormitorio che le altre persone, giunte da Posta Fibreno, Arpino, San Donato Val Comino, Sora, Isola Liri, Fontechiari.
Gradita l’attenzione ed il saluto del sindaco Ernesto Tersigni e del presidente del Consiglio Comunale di Sora, Giacomo Iula, i quali non potendo rimanere a condividere il pranzo, hanno comunque voluto visitarci.
Al suo arrivo, proveniente con un leggero ritardo da Aquino, con la sua ormai nota affabilità, don Gerardo ha subito salutato gli ospiti uno per uno, benedetto la mensa, accomodandosi con semplicità sulle panche di legno, accanto alle persone intervenute.
Durante il pasto, il nostro pastore non è rimasto fermo al posto assegnatogli, ma ha voluto conoscere più da vicino le storie, le solitudini, le situazioni, i drammi degli ospiti e si è mosso tra le persone con un’attenzione sincera che ha commosso molti. Quante volte si parla di “prossimità” e quanto è raro vederla in azione!
Saziarsi di tenerezza, ancor prima che di cibo abbondante, assaporare prima del clima di festa, la stessa vicinanza di Dio che si fa presente nel volto del fratello e della sorella: è questa l’esperienza condivisa da tutti i presenti.
Da dove cominciare a ringraziare per il dono di questo Natale 2013 in Caritas? C’è chi ha lanciato l’idea, chi ha preparato il pavimento, chi ha tinteggiato le pareti, chi ha organizzato il pranzo, fatto la spesa, cucinato, pensato agli inviti, agli addobbi, ai posti a tavola, all’accoglienza. Ma infine tutti ringraziano tutti, e tutti insieme siamo grati a Qualcuno che ha reso possibile questo frammento di vera gioia a Natale, un Bambino di nome Gesù, che nascendo per noi ha reso visibile e concreta la tenerezza del Padre per l’umanità.