E’ stato riconsegnato alla famiglia il corpo di Samanta Fava e sabato, alle 14.30, nella Chiesa di Santa Restituta, saranno celebrati i funerali.
Secondo gli accertamenti autoptici, la giovane sarebbe morta a causa dei calci e dei pugni ricevuti, che le avrebbero fratturato le costole e provocato una emorragia interna.
Il corpo della giovane sorana, a circa un anno dalla scomparsa, era stato rinvenuto nel mese di giugno scorso, murato in una casa nel centro di Fontechiari.
A dover rispondere dell’accusa di omicidio volontario è Tonino Cianfarani, 40 anni di Sora, che frequentava la donna e che, messo alle strette durante le indagini, aveva sostenuto di essersi liberato del cadavere di Samanta, gettandolo nel fiume Liri, dopo che la donna aveva accusato un malore. Ma le ricerche effettuate dai sommozzatori non avevano dato alcun esito in quella direzione.
Successivamente, perquisendo una abitazione dell’uomo, il cane Orso aveva fiutato la presenza della donna dietro quella che sembrava una normale parete e che, invece, era la tomba della povera ragazza.
Appurate le cause della morte, è stato concesso il nulla osta per la celebrazione delle esequie di Samanta. Per quanti hanno conosciuto e voluto bene a questa donna, essere stati in apprensione per lei nel periodo della scomparsa e rimasti inorriditi per il tragico esito della vicenda, sarà l’occasione per l’ultimo saluto.
Per Tonino Cianfarani la Procura ha chiesto il giudizio immediato.