Ieri, ad Arpino, si è svolta una riunione pubblica per contestare le ingiuste richieste di pagamento inoltrate dai Consorzi di Bonifica.
All’incontro, tra gli altri, era presente anche Giulio Sacchetti, Segretario Generale del Sindacato Inquilini Casa e Territorio della CISL di Frosinone, il quale, nel merito, richiamandosi alla sentenza n° 11471 della Suprema Corte di Cassazione, depositata l’8 aprile 2022, ha precisato che “nulla deve il contribuente, ove la rivendicazione non sia accompagnato dal piano di classifica, o i beni non siano inseriti nel perimetro di contribuenza consortile”.
Ecco perché, per il dirigente sindacale della CISL, coloro che ricevessero l’avviso di pagamento da parte del Consorzio ”farebbero sempre bene a consigliarsi con un avvocato esperto in materia, per valutare se sia il caso di impugnare o meno l’atto in Commissione Tributaria”.
Per Sacchetti, inoltre, “questa decisione si dovrebbe prendere in considerazione anche perché i contributi di che trattasi, potendo essere ritenuti investimenti per miglioramenti apportati ai fondi, potrebbero essere dedotti dall’imponibile Irpef; deducendoli, però, se i lavori dei Consorzi fossero inconsistenti, si potrebbe correre addirittura il rischio di essere accusati di collusione in elusione fiscale, con gli Amministratori dello stesso Consorzio, per conseguire un fine tributario illecito”.
In conclusione, secondo il responsabile del SICeT-CISL, “il problema si dovrebbe risolvere in sede politica (sia a livello regionale, sia a livello nazionale) modificando la normativa che regola la materia; nel frattempo tutti i comuni che ritenessero di non aver ottenuto benefici dai Consorzi potrebbero deliberare l’uscita dal perimetro di contribuenza consortile, chiedendo alle competenti autorità regionali di disporre nel merito”. (FOTO ARCHIVIO)