Dal MoVimento 5 Stelle di Sora, a firma del portavoce Fabrizio Pintori, riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa in merito alla questione del randagismo: gli attivisti chiedono l’istituzione di un canile provinciale. Inoltre, anche alla luce dell’emergenza rifiuti tossici, il MoVimento chiede la nascita di un istituto zooprofilattico.
Gli attivisti del MoVimento 5 Stelle Sora, sempre sensibili alle problematiche sociali, intendono puntare i riflettori sul tema del randagismo. L’abbandono degli animali è un reato sanzionato dal Codice Penale (art. 727), ma la norma non sembra fermare la crescita del fenomeno che in Ciociaria è dilagante, come quello dell’abbandono dei rifiuti.
Secondo il protocollo, il cittadino segnala al Comune la presenza degli animali, questo passa la comunicazione direttamente all’ASL del distretto di appartenenza (diretta responsabile della cattura dei randagi). Tuttavia, una volta catturati, i randagi resteranno per tutta la loro vita a “carico del Comune di cattura” al costo di 3 euro al giorno. Purtroppo ancora oggi, nonostante il dettato della legge regionale n . 34/1997 lo preveda, Sora è sprovvista di un canile comunale, inteso sia come struttura sanitaria che di rifugio.
Nella Provincia di Frosinone il fenomeno è drammatico, basta scorrere i numerosi articoli pubblicati sia sui quotidiani che sui siti giornalistici locali, infatti sono pochi i comuni in cui è presente un canile. Basti pensare che in passato il comune di Sora è arrivato ad avere in carico più di 180 cani presso strutture private convenzionate sobbarcandosi i relativi costi.
Si ritiene, pertanto, che il problema possa essere affrontato in maniera corretta soltanto con un progetto a livello provinciale. Infatti, la collaborazione tra la Provincia ed i Comuni permetterebbe di ridurre drasticamente le spese. In passato, amministrazioni provinciali anche di diverso indirizzo politico hanno votato progetti inerenti il tema del randagismo, che purtroppo non andarono in porto.
Ciò premesso, si propone come soluzione il recupero della struttura di un ex-mattatoio provinciale, situato in via Morolense a Supino. La struttura costata diverse centinaia di milioni di lire, mai entrata in funzione da quindici anni, sorge in un’area di 60.000 metri quadrati di cui 10.000 coperti. L’edificio si trova in posizione ideale, si colloca precisamente all’imbocco dell’autostrada ed è isolato, non dovrebbe quindi arrecare nessun disturbo. Sarebbero sufficienti pochi adattamenti/ristrutturazioni per renderla pronta e disponibile, certamente potrà crescere nel tempo ma già da subito potrebbe ospitare circa 500 cani, oltre che un gattile e una clinica veterinaria [fonte Life Magazine, 31 dicembre 2008]. I tempi per completare i lavori furono stimati come molto veloci da eseguire, come confermato in un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Messaggero”nel 2008 dall’ex assessore provinciale al bilancio, Patrizio Cittadini: “Il canile, i cui tempi di realizzazione non supereranno il primo semestre dell’anno prossimo.” [fonte Life Magazine, 31 dicembre 2008]
La Provincia stanziò 100.000 euro, altri 160.000 euro furono stanziati dalla Regione gli altri fondi si sarebbero dovuti dividere tra i comuni allora aderenti al protocollo d’intesa in base al numero degli abitanti., tra questi comuni Frosinone, centro urbano più grande, avrebbe dovuto accollarsi maggiori oneri pari al 62,4% dei fondi, mentre Ferentino il 24,6 %. In tutto per un totale di 500.000 euro per la realizzazione di un canile, un gattile e di una clinica veterinaria all’interno del l’ex-mattatoio di Supino.
La rilevanza del progetto sul recupero della struttura inutilizzata dell’ex-mattatoio provinciale di Supino fu affrontato dal giornalista Claudio Florensoli, in diversi servizi mandati in onda su Tg3 Lazio.
La realizzazione del canile Provinciale avrebbe certamente importanti risvolti occupazionali, con possibilità di fornire nuovi posti di lavoro.
In secondo tempo, l’enorme superficie a disposizione del fabbricato potrebbe permettere l’istituzione di dedicare un’area alla cd. “Pet-therapy”, un’altra parte dell’area potrebbe essere dedicata alla rieducazione e all’addestramento degli animali, ed infine potrebbe anche sorgere una sezione distaccata della scuola di Specializzazione Veterinaria di Napoli.
In merito all’istituto zooprofilattico da quanto risulta in provincia di Frosinone non è stata ancora realizzato, nonostante vennero stanziati di 1.826.000 euro dalla Regione Lazio (si veda la delibera della giunta regionale sul sito: http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_delibere/141428.doc)
Alla luce dei problemi di inquinamento dovuti all’interramento di rifiuti tossici, come ormai noto a tutti, la nascita di questa struttura non sembra più rinviabile, pertanto si chiede un maggiore impegno affinché venga realizzata al più presto possibile.
Ad ogni buon fine, un articolo più dettagliato in merito alle problematiche esposte redatto da un attivista del MoVimento è disponibile sul blog: http://movimento5stellesora.blogspot.it/