Il presidente del Consorzio Industriale del Lazio, Francesco De Angelis, ha partecipato ieri pomeriggio, al Museo Città di Pomezia, all’incontro curato da Unindustria, Camera di Commercio di Roma e Università La Sapienza in cui sono stati definiti gli elementi di un piano di sviluppo territoriale per le aree industriali di Pomezia e Aprilia. Presentato uno studio ad hoc illustrato dal professor Alberto Pastore, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese dell’Università La Sapienza.
Tra i punti di forza evidenziati la collocazione geografica, la capacità innovativa del tessuto produttivo e quella del capitale umano. Tra i punti di debolezza le infrastrutture e la carenza di cultura distrettuale, fino ad oggi l’assenza di una governance di area vasta e le difficoltà amministrative-burocratiche. E proprio su queste difficoltà potrà agire ed influire in positivo il Consorzio Industriale del Lazio, come sottolineato nel suo intervento dal presidente De Angelis. All’iniziativa erano presenti anche i consiglieri di amministrazione del Consorzio Industriale Maurizio Tarquini, direttore generale di Unindustria Lazio e al quale è stata affidata la delega sui progetti strategici e Cosimo Peduto, già presidente del Consorzio Roma-Latina e oggi delegato per i siti dismessi e l’armonizzazione degli strumenti urbanistici.
«Sentiamo la responsabilità di essere il più grande Consorzio industriale d’Italia – ha affermato De Angelis -ma proprio per questo saremo più forti. Non è stato semplice e abbiamo fatto un grande lavoro di squadra, con Regione Lazio, associazioni di categoria e Camera di Commercio che hanno dato il loro apporto e supporto affinché nascesse il Consorzio. Davanti a noi c’è una sfida e la vogliamo vincere e la prima cosa che vogliamo portare avanti è proprio quella di intervenire sulle criticità evidenziate nel rapporto dell’Università La Sapienza. Il primo intervento lo faremo da subito e nella prossima seduta del Cda daremo il via all’utilizzo di 50 milioni di euro destinati alle infrastrutture degli agglomerati del Lazio. Il mio obiettivo è quello di aprire, entro l’anno, i primi cantieri. Quello delle infrastrutture è un problema importante e che le imprese sentono particolarmente. Noi vogliamo restituire loro competitività e vogliamo farlo nei tempi giusti e sono convinto che il Consorzio possa rispondere bene a queste esigenze. Partiremo inoltre con un progetto pilota che a me sta molto a cuore, quello della bellezza nelle aree industriali da realizzare in ogni agglomerato. Si chiama “La fabbrica del bello” e si traduce in videosorveglianza, verde, segnaletica, sostenibilità. Sembrano dettagli, ma sono invece essenziali per lo sviluppo dei territori. E poi la digitalizzazione, essenziale, oltre alla reindustrializzazione dei siti dismessi attraverso la legge 444, che consente ai Consorzi di acquisire a costo zero i fabbricati abbandonati da oltre tre anni. Infine i 113 milioni di euro per il Lazio messi a disposizione per la fiscalità di vantaggio. Sono incentivi per nuovi insediamenti o per potenziare o riqualificare insediamenti produttivi già esistenti. I primi incentivi dopo la vecchia Cassa del Mezzogiorno, per rendere più competitivo e attrattivo il territorio del Lazio. Devono tornare occupazione e lavoro e noi abbiamo intenzione di lavorare in questa direzione».