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ARPINO, CASA DELLA SALUTE E LICEO TULLIANO: IL SINDACO RENATO REA RISPONDE A GIANLUCA QUADRINI

Ecco il testo del comunicato stampa a firma del Primo cittadino di Arpino, in riferimento agli ultimi argomenti che stanno animando il dibattito amministrativo:
“Comprendo il nervosismo di chi vuol continuare a fare politica e deve far vedere al mondo che esiste, ma non si deve mai travisare la verità dei fatti. Un conto è esprimere le proprie opinioni, un conto è parlare di fatti. E di questi bisogna parlare solo quando si è informati.
Non è mia intenzione ribattere a polemiche che ritengo sterili, inutili e prive di significato e di contenuti, peraltro verso chi fino a due giorni fa non sapeva nemmeno dell’esistenza di un piano di riorganizzazione della sanità regionale con l’istituzione delle ‘case della salute’, ma una puntualizzazione è doverosa per amore della verità storica dei fatti.
Mi riferisco ai comunicati emessi in questi giorni dall’amico Ing.Quadrini che parla di opportunità persa da Arpino e di immobilismo della mia amministrazione, con accuse di incapacità ed inviti ad andare a casa che denunciano un nervosismo latente ma comprensibile per quanto sopra detto.
Arpino è inserita nel decreto firmato dall’On.Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio e Commissario ad acta per la Sanità, che prevede l’istituzione nella nostra Città della Casa della Salute. E tale risultato (questo è un dato di fatto) è stato ottenuto sotto ‘l’immobile amministrazione Rea’….
Dal momento in cui è stato pubblicato il decreto c’è stato tutto un movimento di arpinati (la a minuscola non è un caso) che non vogliono che ad Arpino apra la Casa della Salute. Ma faremo in modo che ancora una volta rimangano con il rospo in gola! E quando sarà il momento parleremo agli Arpinati (quelli veri) con le carte in mano e non aprendo la bocca solo per dare fiato.
Da subito ci siamo mossi per ottenere un duplice risultato (c’è nero su bianco, il resto sono solo chiacchiere e demagogia spicciola): aprire la Casa della Salute e contemporaneamente sistemare il Liceo Tulliano in sedi più consone, in attesa che si facciano i lavori alla sede storica in Piazza Municipio, dove gli studenti prima o poi dovranno tornare. Su questa duplice direzione ci siamo mossi da subito e continuiamo a muoverci, sperando di superare gli sbarramenti che ci vengono posti da più parti, e purtroppo anche da nostri concittadini.
Quando si dice che ci vogliono politici che sappiano entrare nelle stanze dei bottoni, non ci si rende conto che questo modo di fare politica ha stancato gli italiani e gli arpinati, come dimostrano i risultati delle tornate elettorali sia a livello nazionale che locale. E comunque abbiamo dimostrato di avere buoni contatti nelle stanze dei bottoni, mi pare.
Stiamo cercando di riaprire l’Ospedale (Casa della Salute) che la politica del passato ha chiuso (e noi non c’eravamo). Stiamo cercando di riaprire il Liceo in piazza Municipio che qualche assessore provinciale alla pubblica istruzione ha fatto chiudere. Stiamo cercando nuovi spazi per un Istituto saturo di alunni, e la colpa è dell’assessore di cui sopra, che ha fatto tante chiacchiere e zero fatti.
E noi, che preferiamo i fatti alle parole, stiamo facendo tante altre cose a vantaggio esclusivo della nostra amata Città e non per i nostri interessi politici. Solo che preferiamo lavorare anziché farci pubblicità e perdere tempo a scrivere comunicati….
Infine, riguardo i reiterati inviti ad andarmene a casa, assicuro che se fossi stato bocciato dall’elettorato avrei capito di non essere stimato e gradito e non avrei avuto né il coraggio nè il pudore di ripropormi. Ma ognuno ha un suo carattere e una sua dignità. Oppure un interesse, chissà”.