Deve avere una strana concezione del tempo Eugenia Tersigni, candidata sindaco di Sora. Una concezione molto soggettiva, limitata… nel tempo.
Perché ancora una volta nei suoi viaggi a ritroso nella vita amministrativa della città si concentra solo e soltanto sul periodo che va dal 2016 ad oggi. L’ex dirigente del Comune evita accuratamente escursioni al quinquennio precedente, cioè quello che va dall’Anno Domini 2011 all’Anno Domini 2016. Le ragioni sono note, la convenienza pure. Tuttavia vale la pena ricordare ancora una volta chi governava in quel periodo in modo da fare chiarezza ed evitare la solita confusione.
Il sindaco era Ernesto Tersigni, che oggi è fuori della contesa. Almeno apparentemente. Il vice era Andrea Petricca, quello capace qualche anno prima di un clamoroso tradimento politico addirittura in pieno ballottaggio (per i dettagli chiedere all’ex sindaco Francesco Ganino). Uno in grado di saltare fossi e partiti con disarmante disinvoltura. Un po’ come l’omonimo, cioè Enzo Petricca, che la staccionata l’ha saltata direttamente durante la burrascosa consiliatura ante De Donatis. Petricca, quello del Pd, era stato eletto in minoranza ma folgorato sulla via di Damasco si accomodò agevolmente in maggioranza salvando i numeri di Ernesto Tersigni, all’epoca sotto di un voto.
Non è tutto, c’è altro ancora. Come non soffermarsi sulla presenza di Valter Tersigni (foto), l’ispiratore della perennemente sorridente Eugenia. Per gli addetti ai lavori era il numero 2 di quella maggioranza basata sull’asse fraterno. Aveva in mano le manutenzioni, di fatto aveva in mano i lavori pubblici. Uno cui piace stare nell’ombra, agire dietro le quinte. Sarebbe stata molto più apprezzabile una sua candidatura, ma quando la gente ti boccia sonoramente è dura rimettersi in gioco direttamente e così viene da chiedersi: nel caso, chi comanderà?
Andiamo avanti. C’è altro del passato. Brava gente che ha avuto solo ruoli da comprimario, come l’ex consigliere Serafino Pontone Gravaldi, l’ex assessore Amedeo Iaquone, come l’ex consigliere, il compagno Paolo Ceccano, senza contare le esperienze amministrative di Francesco Leonetti così come di Luciano Conte, dell’ex assessore Renato Berardinelli (che non è candidato ma sostiene Pontone Gravaldi).
Sarà un caso, ma stanno tutti dalla stessa parte. Anche questa è storia e c’è poco da fare. Un passato un po’ più passato!
zip