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PROVINCE SI’, PROVINCE NO: SE NE PARLA DOMANI A ROMA

“Mentre i governi italiani continuano a perseguire la disastrosa iniziativa di eliminare le Province, nel resto d’Europa le cosa vanno in senso diametralmente opposto e le Province vengono, invece, rafforzate – E’ quanto afferma il Commissario Straordinario della Provincia di Frosinone, Giuseppe Patrizi, dal sito istituzionale dell’ente di Piazza Gramsci – Per domani 3 Ottobre, l’Unione delle Province d’Italia ha organizzato un seminario per informare l’Italia e, soprattutto, i politici italiani che sostengono il taglio delle Province senza sapere nulla degli effetti che esso comporterà e che continuano a voler ignorare l’evidentissima inutilità e il grave danno di tale scellerata riforma. In Europa non solo le Province esistono ma, laddove se ne sta immaginando una riforma, come in Germania e Francia, essa è completamente opposta a quella che gli ultimi tre Governi italiani hanno definito per il nostro Paese. In Germania, Francia, Spagna, le Province sono infatti una realtà presente e vitale: in tutti gli stati partner dell’Italia in Europa il sistema istituzionale è costruito su tre livelli di governo, Regioni Province e Comuni, e le Province sono riconosciute dalle Carte Costituzionali.

Per fare luce su questa mancanza di informazione , l’Unione Province d’Italia ha chiamato a Roma i presidenti delle Province europee e personaggi del calibro di Landrat Thomas Karmasin, – Head of County Authority (Landrat) of Fürstenfeldbruck and President of the Constitutional and European Affairs Committee of the German County Association (DLT), Joan Giraut i Cot – President de la Diputació de Girona, Hervé Baro – Vice Président du Conseil Général de l’Aude, Présidence de l’Arc Latin.

Non esistono parametri comprovati che giustifichino la eliminazione delle Province – afferma Patrizi – mentre ogni conteggio, realizzato da specialisti ed economisti, afferma in modo incontrovertibile che l’eliminazione aggraverà solo la spesa e peggiorerà i servizi. Si pensi che soltanto per il passaggio delle competenze sugli istituti scolastici ad altri enti è prevista una spesa aggiuntiva di 800 milioni di euro rispetto a quella attuale. Spero che i parlamentari eletti nella nostra provincia prendano posizione rispetto a questo scempio di risorse, di funzionalità e di storia”.