Sorry, we’re closed. Ci dispiace, siamo chiusi.
Sul Gruppo social del ‘Gonfalone d’Arpino’ – circa 1.400 membri – creato giusto sei anni fa dall’architetto Maurizio Mastroianni, compare il cartello con l’avviso che ha sorpreso più di qualcuno. Il Gruppo è un mega contenitore di immagini e video che il professionista diffonde periodicamente, uno scrigno prezioso a tutela del patrimonio storico della manifestazione folcloristica che quest’anno, alla 50esima edizione, tra vibrate polemiche andrà in scena con soli due quartieri. E forse la chiusura del Gruppo va ricondotta proprio alla divisione che si è aperta in paese tra favorevoli e contrari ad un’edizione ridotta, contenuta e per certi versi discutibile. L’ennesimo segnale del malcontento generale che sta velando la rappresentazione del torneo (torneo per modo di dire). Non è chiaro se la decisione di chiudere il Gruppo è temporanea o definitiva. Certo è che a distanza di pochissimi giorni dalla manifestazione (20-22 agosto) c’è molta gente in paese che ancora non sa come muoversi, come organizzarsi ed eventualmente come assistere al Gonfalino. Gli organizzatori, anche sotto il profilo della comunicazione, non sembrano affatto brillare.